Dalla bimba a Gaza alla Tesla sfracellata, quando le immagini diventano strumento di nuove guerre informative
Ecco perchè sono assolutamente indispensabili tecnologie di contrasto che tengano il passo delle nuove AI generative
Le immagini di una bimba di Gaza e di una Tesla sfracellata
Da un lato vediamo la cruda immagine di una bimba di Gaza, in tenera età, che imbraccia un ordigno enorme e dall’aspetto estremamente minaccioso; dall’altro la foto di una Tesla a guida autonoma, finita fuori controllo e sfracellatasi nell’impatto con un segnale stradale.
Immagini del genere servono a sostenere le continue guerre informative che percorrono il nostro pianeta, al servizio dei più disparati fini ed obiettivi: questo trend cresce di giorno in giorno, sia a livello qualitativo che quantitativo, trasformando le piattaforme di informazione in un campo di battaglia cognitivo che mira a conquistare cuori e menti.
“Le immagini hanno la capacità di far scaturire emozioni e le emozioni hanno la capacità di generare o di rafforzare opinioni. In un mondo dove la realtà è sempre più messa in discussione dall’artificialità, è fondamentale comprendere se ciò che forma le nostre opinioni sia reale o meno”, commenta Marco Ramilli, co-founder di IdentifAI, start up italiana specializzata nella detection di falsi digitali.
Oggi, dunque, è in corso una vera e propria “battaglia per la verità” che per essere combattuta avrà bisogno di un investimento tecnologico non indifferente.
Diventerà, pertanto, sempre più urgente dotare le nostre società digitali di soluzioni che, con elevata probabilità, restituiscano ai cittadini la realtà fattuale, mettendoli in grado di poter distinguere immagini e video veri da quelli generati dall’intelligenza artificiale. Per questo sono assolutamente indispensabili tecnologie di contrasto che tengano il passo delle nuove AI generative.
“Un tempo vivevamo in un mondo in cui immagini e video erano prove concrete di eventi reali. Quel mondo non esiste più. Oggi, quando guardi un video, una foto o senti la voce di una persona cara, potrebbero non essere autentici, in quanto generati artificialmente da un sistema di intelligenza artificiale. Per restare aderenti alla realtà, strumenti come IdentifAI sono e diverranno sempre più fondamentali”, aggiunge Marco Ramilli.
IdentifAI, start up italiana specializzata nella detection degli artefatti digitali, lavora incessantemente per contrastare l’uso malevolo dei c.d. deepfake che contribuiscono, ogni giorno, ad alimentare il gigantesco processo disinformativo in atto nella sfera mediatica.
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