Bulldozer israeliani spianano la strada. E quando l’esercito israeliano avrà finito il lavoro a Gaza...

Dopo Gaza, sarà il turno della Cisgiordania

di M. Alessandra Filippi
Esteri

Bulldozer israeliani spianano la strada. Quando l’esercito israeliano avrà finito il lavoro a Gaza, verrà il turno della Cisgiordania

Mentre non si ferma l'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, dove le truppe continuano a distruggere terreni agricoli e uliveti, e ripetuti attacchi aerei nella parte orientale di Rafah hanno ucciso altri 10 palestinesi, sei dei quali sono bambini, la violenza da parte dei coloni estremisti e delle truppe israeliane in Cisgiordania ha avuto un’impennata drammatica. Nelle ultime ore almeno cinque palestinesi sono stati uccisi durante un raid militare israeliano nei pressi di Tulkarem, in Cisgiordania. L’operazione militare ha preso di mira il campo di Nour Shams, a est di Tulkarem, causando una devastazione che non si era mai vista in decenni di occupazione. Solo ieri, nelle prime 12 ore, con l’ausilio di bulldozer speciali, hanno divelto asfalto, distrutto strade, edifici, negozi, case, infrastrutture e le tubature fognarie.

Il giornalista e inviato di Al-Jazeera Zein Basravi, nel corso di un collegamento, ha dichiarato di non aver mai assistito a una furia distruttrice simile in tutta la sua lunga carriera di corrispondente. Nour Shams è sotto attacco da più di 40 ore. Fonti palestinesi hanno fatto sapere che fra le persone rimaste uccise, uno dei quali era un adolescente, c’è uno dei leader della brigata della resistenza di Tulkarem, Mohammed Jaber, noto come Abu Shujaa, caduto insieme ad altri tre membri della brigata in un attacco di droni avvenuto contro una casa dove erano asserragliati, dopo oltre 20 ore di assedio. Decine sono i feriti. Le forze di occupazione israeliana hanno anche effettuato arresti indiscriminati. Testimoni oculari palestinesi hanno a loro volta confermato che non si verificavano simili attacchi distruttivi dai tempi della distruzione del campo profughi di Jenin, avvenuta nel 2002 durante la seconda Intifada.

L’area di Tulkarem non è estranea a questo genere di attacchi, tuttavia è opinione diffusa fra gli abitanti locali che questa intensificazione delle aggressioni, che ha subito un’impennata dall’inizio della controffensiva israeliana nella Striscia, “è un segnale che quando l’esercito israeliano avrà finito il lavoro a Gaza, verrà il turno della Cisgiordania”. Un piano preciso, messo in atto simultaneamente all’offensiva di Gaza, che ha come obiettivo quello di sostituire i palestinesi con i coloni ebrei.Lo scorso 6 marzo la Knesset ha approvato la costruzione di ulteriori 3400 nuove abitazioni nelle sue “colonie” cisgiordane, vendute sui siti web immobiliari israeliani e nei dépliant informativi come fossero in Israele. La scorsa settimana la Knesset ha inoltre autorizzato l’esproprio di 800 ettari di terreni, anch’essi rubati ai palestinesi. Si tratta di circa 64mila km quadrati sui quali è prevista la costruzione di un gigantesco, e illegale, complesso industriale. Sono più di 8mila i palestinesi che saranno costretti a lasciare le loro case e le loro terre.

È dal 1967, in seguito alla Guerra dei sei giorni, che i nativi palestinesi della Cisgiordania vivono sotto un’occupazione opprimente e spietata. Da allora non gli vengono riconosciuti i diritti fondamentali, compresi quello alla proprietà e alla libera circolazione dove, malgrado la propaganda si ostini a raccontare il contrario, affondano le radici millenarie della loro storia.Dal 7 ottobre in Cisgiordania sono più di 450 i palestinesi che sono stati uccisi da coloni ebrei violenti e dalle forze di sicurezza. Nella Striscia di Gaza, da ieri, il numero dei morti causati dagli attacchi israeliani hasuperato la soglia di 34.000, metà di loro sono bambini. Il numero dei palestinesi rimasti feriti e mutilati supera le 77.000 persone.

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