Cina, stop a qualsiasi indagine sul virus di una OMS arrogante

Bloccata a muso duro la richiesta di ulteriori indagini sull’origine del Coronavirus.

di Daniele Rosa
Esteri
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“L’OMs è arrogante e non accettiamo nessuna indagine sull’origine del Covid-19” così la risposta secca del viceministro della Salute, Zeng Yixin a nome del governo cinese.

La Cina ha rifiutato il piano dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per indagare ulteriormente sull'origine del Covid-19 ed in particolare sulla teoria che il virus sia riuscito a fuggire da un laboratorio.

Zeng si è dichiarato molto sorpreso del fatto che l'OMS abbia proposto un ritorno a Wuhan per la missione che tra gennaio e febbraio di quest'anno aveva già visitato la città dei primi casi di Covid nel mondo.

“Per certi aspetti-ha detto il viceministro-il piano dell'OMS per la prossima fase di indagine sull'origine del Coronavirus non rispetta il buon senso e va contro la scienza. È impossibile per noi accettare quel piano”.

La missione internazionale delle Nazioni Unite di ritorno da Wuhan a gennaio di quest'anno aveva redatto il suo rapporto, in cui riteneva che l'ipotesi "più probabile" sull'origine del Covid fosse il salto del virus da un animale ( forse, un pipistrello) all’uomo attraverso una terza specie che fino ad ora non è stata determinata. Il rapporto riteneva "altamente improbabile" la teoria di una fuga di laboratorio.

Ma già alla presentazione del documento conclusivo il 30 marzo, il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Gebreyesus, non era soddisfatto a causa della scarsità dei dati che la Cina aveva fornito agli scienziati. Secondo il numero uno dell’OMS l'ipotesi della fuga da un laboratorio meritava ulteriore attenzione.

Già allora aveva annunciato che avrebbe consigliato il ritorno degli esperti a Wuhan per approfondire le indagini ed esaminare nel dettaglio la teoria della fuga del virus.

Da allora, diversi paesi occidentali, in primis gli Stati Uniti, hanno messo in dubbio la credibilità del rapporto originale e hanno chiesto l'invio di una nuova missione per studiare meglio il caso.

A fine maggio il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ordinato uno studio ai suoi servizi di intelligence per valutare la possibilità che l'origine del Covid fosse in un laboratorio, dando loro tre mesi per una risposta. Il 9 giugno anche l'Unione Europea ha dichiarato di voler appoggiare l’iniziativa del presidente americano.

La scorsa settimana Tedros Adhanom Gebreyesus ha proposto che la seconda fase dell'indagine sull'origine del Coronavirus possa includere nuove indagini degli esperti dell'OMS all'interno della Cina, compresi "controlli di laboratori o istituti di ricerca attivi nella regione in cui sono stati identificati i primi casi di Covid".

E’ sicuramente importante investigare per stabilire se la pandemia possa avere avuto origine in un laboratorio cinese.

L'OMS ha successivamente sottolineato che ciò che viene chiesto alla Cina è "trasparente, aperto e cooperativo, soprattutto nella richiesta di informazioni già chiesti nei primi giorni della pandemia".

Pechino  è assolutamente contraria in quanto è convinta che dietro questa ipotesi ci siano motivazioni politiche. Il governo cinese è d’accordo sul fatto che le indagini sull'origine della pandemia debbano continuare, sì, ma in altri Paesi, come ad esempio il laboratorio militare statunitense a Fort Derrick.

Unica verità è che gli oltre 4 milioni di morti per Coronavirus non sapranno mai perchè sono morti e chi è stato a far nascere o scappare un virus così subdolo, potente e letale.