Cina-Usa, la distensione corre in Borsa. Il fast fashion Shein a Wall Street

Il colosso della moda, popolarissimo anche tra i più giovani in Italia, vicino alla quotazione a New York. Una mossa dal valore anche politico

di Lorenzo Lamperti
Moda in Cina
Esteri

Il colosso cinese del fast fashion Shein verso la quotazione a Wall Street

I segnali di parziale allentamento delle tensioni passano, come spesso accade, per il mondo della finanza. Non fanno eccezione i rapporti tra Stati Uniti e Cina, che con il recente summit di San Francisco tra Joe Biden e Xi Jinping hanno centrato l'obiettivo di far ripartire il dialogo ai massimi livelli. Mentre a quelli più bassi, arrivano manovre di (ri)avvicinamento, pur consapevoli che la traiettoria di ampio respiro resta sfavorevole a un vero e proprio disgelo.

Ed ecco che arrivano novità interessanti da Wall Street. Secondo quanto riportato da Reuters, l'azienda di moda cinese Shein ha presentato in via confidenziale la richiesta di quotazione in borsa negli Stati Uniti. Se confermato, sarebbe uno sviluppo rilevante dopo anni di frenate sulle quotazioni di aziende cinesi negli Stati Uniti. E non si tratterebbe peraltro di una quotazione di poco conto, anzi Shein diventerebbe una delle aziende di maggior valore fondate in Cina a quotarsi alla borsa di New York.

Goldman Sachs, JPMorgan Chase e Morgan Stanley sono stati ingaggiati come principali sottoscrittori dell'offerta pubblica iniziale (IPO) e Shein potrebbe lanciare la sua nuova vendita di azioni nel 2024. Secondo le fonti citate da Reuters, l'azienda (che ha la sede ufficiale a Singapore) non ha ancora stabilito le dimensioni dell'operazione né la valutazione al momento dell'IPO. Di recente è stata valutata oltre 60 miliardi di dollari. L'impresa di maggior valore fondata in Cina e quotata in borsa negli Stati Uniti è il gigante del ride-hailing Didi Global, che ha debuttato nel 2021 con una valutazione di 68 miliardi di dollari.

Che cos'è Shein

Shein, che ha preso piede anche in Italia negli scorsi anni, ha di fatto coniato il concetto di fast fashion. Fondata nel 2008, la missione dichiarata dell'azienda è quella di rendere accessibili a tutti le ultime tendenze della moda e ci è certamente riuscita. Se inizialmente Shein era una piccola azienda B2B, nel 2014 è passata a un modello direct-to-consumer (dtc), che ha segnato l'inizio della sua rapida crescita. Nel 2020 l'azienda, quotata in Borsa, è stata valutata 15 miliardi di dollari.

Uno dei fattori chiave che hanno contribuito all'ascesa di Shein è la sua capacità di portare rapidamente la moda ispirata alle passerelle ai consumatori a una frazione del costo abituale. L'azienda sfrutta la sua catena di approvvigionamento e le sue capacità produttive per introdurre ogni giorno migliaia di nuovi articoli nel suo negozio online. Questo costante afflusso di nuovi modelli consente a Shein di essere all'avanguardia e di soddisfare i diversi gusti della sua clientela globale.

Shein si affida molto ai dati e alle analisi per capire le preferenze dei clienti e adattare le sue offerte di prodotti. Questo approccio aiuta l'azienda a rimanere agile e reattiva alle mutevoli tendenze del mercato. E si appoggia con forza sulle campagne di comunicazione e di marketing su social media dedicati a un pubblico giovane come Instagram e TikTok. Tuttavia, dopo il successo iniziale, l'azienda è finita nell'occhio del ciclone per temi come la sostenibilità ambientale di modelli di fast fashion, il pagamento del lavoro e della manodopera e la stessa qualità dei prodotti venduti.

Il valore della quotazione di Shein a Wall Street sarebbe anche politico. Infatti, secondo i regolamenti di Pechino, le società cinesi devono ricevere l'autorizzazione dell'autorità di regolamentazione nazionale prima di procedere con le loro offerte offshore. Ciò significa che una eventuale IPO avrebbe ricevuto luce verde anche a livello regolamentare e politico, dopo la forte stretta degli scorsi anni partita con lo stop alla quotazione di Ant Group, il braccio fintech di Alibaba.

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