Commissione von der Leyen II: le sfide future di un’Europa sempre più debole

Il percorso verso cui si avvia l’Ue per i prossimi cinque anni, non è per niente facile...

di Chiara Morelli

Ursula Von Der Leyen

Esteri

Le sfide future di un’Europa sempre più debole

Sei mesi dopo il voto per il rinnovo del Parlamento europeo, nel mese di giugno, ora è ufficiale: nell’ultima settimana di novembre l’Eurocamera ha votato anche la nuova Commissione europea, riconfermando Ursula von der Leyen come capo del Governo di Bruxelles per la seconda volta.

Eppure, la rielezione della leader popolare tedesca, appare sempre meno come una scelta politica convinta e mirata a creare un’Ue solida, forte e al passo con i tempi, quanto piuttosto una scelta guidata dal principio spesso decantato dalla Iron Lady Margaret Thatcher: “There is no alternative”. Peccato che - come ben sottolineato da InsideOver - “Se non c’è alternativa siamo nei guai”, perché un’Europa la cui rappresentanza è poco coesa, difficilmente riuscirà a far fronte ai numerosi problemi che sarà costretta ad affrontare nei mesi a venire.

Tra le tante questioni, più o meno imminenti, che il Governo di Ursula-bis dovrà considerare, ci sono infatti una serie di problemi che negli ultimi anni hanno creato parecchi contrasti, quando non spaccature vere e proprie tra i Paesi Ue; tra cui la necessità di adottare una politica comune, e soprattutto coerente, sull’immigrazione, il possibile allargamento a est dell’Ue di Paesi come Moldavia e Georgia – che pur fanno discutere -, oltre alla guerra economica avviata dall’amministrazione Biden negli ultimi quattro anni, che rischia d’incrementarsi con i nuovi dazi promessi da Trump a partire dal 2025.

Un altro tema a dir poco spinoso è poi quello della difesa comune, spesso discussa, ma mai pensata in termini di realizzazione concreta, anche in vista della temuta evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina, alle porte d’Europa, oltre che di quello in Medio Oriente, che divide molti leader europei.

Tra tante posizioni e prospettive, manca infatti una voce d’unanimità, per cui il percorso verso cui si avvia l’Ue per i prossimi cinque anni, non è per niente facile, laddove una leader come Ursula von der Leyen ha spesso suscitato perplessità, anche in passato, rispetto alle sue politiche di austerità, il programma del Green Deal, che ha prodotto esiti rovinosi per l’economia europea, oltre alla poca trasparenza sull’annosa questione vaccini, per cui la politica tedesca è stata anche indagata dalla Procura europea.

Una piccola “consolazione” rispetto alla nuova Commissione europea, arriva per Italia e Spagna, con la conferma di Raffaele Fitto e Teresa Ribera con il ruolo di Vicepresidenti. Tuttavia, il quadro generale è piuttosto incerto. L’Europa del futuro necessita infatti di scelte più competitive e una strategia comune; perché l’alternativa è che la guerra economica degli Stati Uniti verso la Cina e l’Europa stessa, e la rivendicazione di maggiore rilevanza a livello internazionale di diversi Paesi dell’asse dei Brics - come India e Brasile, ma non solo – creino i presupposti per un’unione sempre più debole e instabile.

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