Cop26, ministra israeliana disabile "esclusa": arrivano scuse dal governo Uk

Dopo non aver potuto accedere alla Conferenza sul clima perché in sedia a rotelle, si è riversata una pioggia di scuse da parte del governo Uk

di Lorenzo Goj
Esteri
Condividi su:

Cop26, ministra israeliana disabile "esclusa" perchè in sedia a rotelle: è pioggia di scuse dal governo inglese 

Una figuraccia che sarebbe stato meglio evitare. Ieri, la ministra israeliana dell'Ambiente Karine Elharrar non era riuscita a partecipare alla Cop26 di Glasgow perché la conferenza era inaccessibile alle persone in sedia a rotelle

Per due ore, secondo l'ufficio della ministra, gli organizzatori della Cop26 hanno impedito ad Elharr, che soffre di distrofia muscolare, di entrare nel compound con il veicolo con il quale era arrivata. Le è stato quindi offerto di usufruire di una navetta ma si è scoperto che questa era non idonea al trasporto delle persone in sedia a rotelle. A questo punto a Elharr non è rimasto che tornare nel suo albergo a Edimburgo.

“È stata una condotta scandalosa e non sarebbe dovuta avvenire”, ha denunciato Elharr aggiungendo di non aver potuto raggiungere gli obiettivi della sua trasferta a Glasgow. L'ambasciatore inglese in Israele, Neil Wigan, in un tweet ha chiesto scusa al ministro per l'incidente, mentre Bennett ha disposto che l'auto della Elharr faccia parte del suo convoglio ufficiale in modo da poter raggiungere senza problemi l'area centrale del summit.

Comunque, scuse ufficiali sono arrivate anche da parte del ministro britannico dell'Agricoltura, dell'Ambiente e della Pesca, George Eustice, nei confronti della collega disabile israeliana, costretta a rinunciare alla sua partecipazione alla CoP26 di Glasgow sul clima a causa di un disservizio dell'organizzazione dell'evento che ha suscitato scalpore e sdegno, in Israele e non solo.

"Ci scusiamo profondamente per questo incidente", ha detto il ministro Eustice alla Bbc, dopo che Elharrar è stata invitata come atto riparatorio a partecipare anche al faccia a faccia di oggi, a margine della conferenza sul clima, fra i primi ministri britannico e israeliano, Boris Johnson e Naftali Bennett, oltre a essere ricevuta dal numero due del Foreign Office, James Cleverly

“Non ci saremmo mai trovati in questa situazione se Israele ci avesse comunicato queste particolari esigenze”, ha peraltro provato a giustificarsi Eustice; non senza ammettere in ogni caso come “ovviamente qualcosa sia andato storto” nell'organizzazione.