Corruzione in Ucraina: che fine hanno fatto i 159 miliardi di euro degli Usa?

Ufficialmente i soldi servono a pagare stipendi e pensioni, oltre la ricostruzione e gli armamenti

Di Giuseppe Vatinno
Esteri

Corruzione in Ucraina

L’occasione fa l’uomo ladro figuratevi le nazioni che già lo erano prima.

L’Ucraina è da sempre uno dei Paesi più corrotti del mondo e va da sé che gli ingenti aiuti inviati hanno destato ulteriormente gli appetiti delle euromafie con il servizio segreto di Kiev, lo Sbu, che passa il suo tempo a cercare di beccare i ladri facendo nel contempo attenzione che i suoi stessi agenti non si freghino il resto.

L’Europa finora ha dato 159,3 miliardi di euro e ne ha promessi altri 50 fino al 2027 come riporta Dagospia a cui si devono aggiungere altri 113 miliardi di dollari Usa.

Ufficialmente i soldi servono a pagare stipendi e pensioni, oltre la ricostruzione e gli armamenti.

Zelensky aveva annunciato una pulizia utilizzando i Servizi segreti ed ogni volta che arrestano qualcuno lo comunicano agli alleati come segno di trasparenza.

Ma il fatto è che ormai nessuno si fida molto anche perché pure prima della guerra c’erano stati problemi corruttivi per lo stesso Zelensky che stava per andare a processo.

Ma ora il vento sta cambiando e gli Usa hanno bloccato i finanziamenti, visto che sono anche impegnati nella guerra palestinese e Biden segue Trump in vista delle prossime elezioni alla casa Bianca e non vuole più mettere mano al portafoglio, lasciando l’incombenza agli amici inglesi che però sono inevitabilmente più sparagnini.

Scrive a tal proposito Marco Ventura sul Messaggero: “L'ultimo scandalo è quello che ha portato in manette cinque ex e attuali funzionari del ministero della Difesa per aver sottratto 40 milioni di dollari, in un contorto gioco di triangolazioni societarie estese ai Balcani, per un ordine di 100mila proiettili da mortai pagati in anticipo e mai giunti in prima linea”.

Ma quelli che scoprono gli inghippi sono stati finora i giornalisti e non la sonnacchiosa magistratura di Kiev, tanto che Zelensky è stato costretto a creare un sito online che si chiama “Dream” per dare trasparenza alla gestione dei fondi.

Se questo si somma al fatto che gli Usa hanno di fatto mollato l’Ucraina si capisce come la situazione per Zelensky si vada facendo sempre più complessa e difficile da sostenere.

E se Trump fosse rieletto sarebbe ancora molto peggio visto che l’ex Presidente Usa è amico di Putin e c’è da immaginare che l’Ue, come al solito, seguirebbe subito le indicazioni del potente alleato americano lasciando Zelensky al suo destino.

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