Così l'Iran aggira le sanzioni degli Usa. Grazie a due grandi banche europee
Il Financial Times trova i documenti: conti correnti a nome di società schermo che fanno riferimento alle autorità di Teheran
Iran, l'inchiesta che svela come Teheran beffa gli Stati Uniti sulle sanzioni
L'Iran è sottoposto da anni a sanzioni, imposte dagli Stati Uniti. Si tratta di una serie di restrizioni economiche, commerciali, scientifiche e militari contro il paese asiatico, stabilite dal governo degli Usa attraverso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Comprendono dal 2015 un embargo sulle trattative con l'Iran da parte degli Stati Uniti e il divieto di vendere aeromobili e parti di ricambio alle compagnie aeree iraniane. Oltre a tutta un'altra serie di divieti. Ma a quanto pare Teheran ha trovato il modo di raggirarle. L'Iran - secondo un'inchiesta del Financial Times avrebbe utilizzato due banche europee di primo piano - la britannica Lloyds e la spagnola Santander attraverso la propria filiale di Londra - per aggirare le sanzioni Usa. Il Ft ha trovato evidenza dell'apertura di conti correnti presso i due istituti a nome di due presunte società-schermo che di fatto sarebbero controllate da un'azienda petrolchimica iraniana (a sua volta controllata dalle autorità di Teheran).
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Azienda sanzionata da Washington fin dal 2018 poiché accusata di aver raccolto fondi per milioni di dollari a favore dei Guardiani della Rivoluzione: i cosiddetti pasdaran, pilastro del potere in seno alla Repubblica Islamica. Il giornale cita una serie di documenti trapelati, di cui scrive di aver preso visione. Documenti di cui i vertici delle due banche non negano l'autenticità, limitandosi a smentire di aver violato deliberatamente le sanzioni. "In base a un nostra inchiesta interna, non abbiamo commesso alcuna infrazione", ha detto una portavoce di Santander UK, assicurando che la banca "rispetta le sanzioni" e adotta "politiche e procedure" per "interagire proattivamente con le autorità statunitensi e britanniche" su questi dossier.