"Da Israele campagna in Usa pro guerra": la rivelazione del Nyt

Quattro funzionari hanno confermato al New York Times che la campagna è stata commissionata dal Ministero per gli Affari della Diaspora

di Redazione
Benjamin Netanyahu Primo ministro di Israele
Esteri

Nyt: “Israele ha investito 2 milioni in una campagna social per generare consenso sulla guerra"

C'e' il governo israeliano dietro una campagna di pressione su larga scala promossa negli Stati Uniti per influenzare principalmente parlamentari di colore e giovani progressisti. E' quanto rivelato dal New Yokr Times, citando quattro fonti vicine al dossier. L'operazione, la cui esistenza e' stata segnalata per la prima volta da Haaretz a marzo, e' stata lanciata dopo l'inizio della guerra a Gaza con l'obiettivo di ottenere sostegno pubblico al conflitto contro Hamas in alcuni segmenti della societa' americana.

Secondo un'inchiesta dell'organizzazione Fake Reporter, la campagna ha fatto ampio uso di siti web e profili social falsi per promuovere contenuti filo-israeliani, anti-palestinesi e anti-musulmani, nonche' diffondere disinformazione sull'antisemitismo nei campus americani.

Il progetto e' stato gestito dalla societa' di marketing di Tel Aviv, Stoic, che e' stata pagata 2 milioni di dollari dal ministero della Diaspora guidato da Amichai Chikli. ChatGPT e' stata utilizzata per creare post, che includevano tre falsi siti di notizie in lingua inglese con articoli pro-Israele. Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha "interrotto l'operazione" dalla scorsa settimana, ha precisato il Nyt. 

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