Guerra dei dazi, l'Ue: "Prepararsi a un no deal". Ursula chiama Meloni (che è in viaggio verso gli Usa)
Trump punta a sfruttare i negoziati sui dazi con i partner commerciali degli Stati Uniti come leva per convincerli a limitare i loro rapporti economici con la Cina
Donald Trump e Xi Jinping
Ue: "Prepararsi anche a un no-deal"
"Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo" nei negoziati con gli Usa sui dazi, "ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo". Lo ha detto il commissario Ue per la Giustizia, Michael McGrath, in conferenza stampa. I dazi "sono sono la strada sbagliata perché danneggiano le imprese e i consumatori e, in ultima analisi, possono mettere a rischio anche i posti di lavoro", ha sottolineato, ribadendo che Bruxelles punta a una "soluzione negoziata". "Penso che sia positivo che il lavoro ora continui a livello di esperti", ha aggiunto.
"Abbiamo avanzato un'offerta per azzerare i dazi sui beni industriali, comprese le automobili, e sospeso le contromisure per dare tempo e spazio ai negoziati tra l'Ue e gli Stati Uniti. Faremo tutto il possibile per garantire che si raggiunga un accordo", ha ricordato McGrath, soffermandosi sulla missione del commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, lunedì a Washington. Tuttavia, "mentre parliamo, le esportazioni europee verso gli Stati Uniti sono soggette a dazi del 10% e, in alcuni casi come acciaio, alluminio e auto, al 25%", ha ammonito McGrath, ribadendo l'auspicio di Bruxelles che "i negoziati procedano rapidamente" verso una soluzione positiva ma ricordando anche la necessità di prepararsi anche un possibile 'no deal' che "speriamo non si materializzi". McGrath ha infine sottolineato l'importanza strategica della cooperazione trasatlantica. "Ue e Usa devono affrontare insieme sfide cruciali come la sovraccapacità produttiva globale, in particolare nei settori di acciaio e alluminio, che minaccia la resilienza delle nostre filiere, inclusi semiconduttori e farmaceutica. Sono temi su cui dobbiamo lavorare fianco a fianco", ha spiegato.
Nuovo contatto telefonico Meloni- von der Leyen
Nuovo colloquio telefonico, a quanto si apprende da fonti europee, tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La conversazione è avvenuta ieri in serata, precede la missione di Meloni alla Casa Bianca e si inquadra nella trattativa tra l'Ue e l'amministrazione Trump sul dossier dazi.
Meloni: "Fase complessa e in rapida evoluzione, ora lucidità"
"Abbiamo a cuore i produttori e che la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana e ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione, anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo. Ma tra le tante incertezze di questo tempo io posso offrirvi una certezza: il Governo, la sottoscritta, il Ministro Lollobrigida continueranno ad essere" "al fianco di chi produce, difende la nostra identità", "di chi tiene alta la bandiera del nostro marchio nel mondo, perché l'unica cosa che abbiamo a cuore è fare l'interesse dell'Italia e degli italiani". Lo dice in un videomessaggio all'Assemblea Generale del Consorzio per la Tutela del Grana Padano la premier Giorgia Meloni.
Dazi, Trump torna a difendere le tariffe
"Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record con i dazi doganali, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l'inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!". Così il presidente Usa Donald Trump su Truth rilancia la sua politica sulle tariffe.
Dazi Usa, la leva di Trump per isolare la Cina. Pechino: “Farà pressione sul commercio estero”
L'amministrazione del presidente Donald Trump punta a sfruttare i negoziati sui dazi con i partner commerciali degli Stati Uniti come leva per convincerli a limitare i loro rapporti economici con la Cina, secondo il quotidiano statunitense "Wall Street Journal", che cita "fonti informate sulle discussioni". L'obiettivo dell'amministrazione Trump, secondo il quotidiano, e' ottenere impegni utili a isolare l'economia cinese dagli oltre 70 Paesi che negozieranno una riduzione delle barriere commerciali e tariffarie imposte dalla Casa Bianca.
L'amministrazione Trump chiedera' a questi Paesi di non permettere il transito delle merci cinesi, di vietare alle aziende cinesi di stabilirsi sui loro territori per aggirare i dazi Usa, e di non assorbire i beni industriali a basso costo provenienti dalla prima potenza asiatica. Queste misure mirano a colpire un'economia cinese gia' ritenuta fragile, e a costringere Pechino a sedersi a sua volta al tavolo delle trattative da una posizione di debolezza in vista di un possibile incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Le richieste avanzate da Washington potrebbero variare notevolmente da Paese a Paese, a seconda del loro grado di interdipendenza con l'economia cinese.
Secondo le fonti citate dal "Wall Street Journal", i funzionari Usa avrebbero gia' accennato a questa strategia nei colloqui preliminari con le delegazioni di alcuni Paesi. Lo stesso Trump ha lasciato intendere questo approccio martedi', durante un'intervista al programma televisivo in lingua spagnola "Fox Noticias", dichiarando che potrebbe valutare la possibilita' di chiedere ai partner commerciali degli Stati Uniti di scegliere tra questi ultimi e la Cina. Trump ha risposto cosi' a una domanda sul ritiro di Panama dalla nuova Via della seta (Bri, Belt and Road Initiative), il programma infrastrutturale globale di Pechino per i Paesi in via di sviluppo.
Cina: "Da dazi Usa pressioni su commercio ed economia"
I dazi americani stanno esercitando "pressione" sull'economia e sul commercio cinesi, malgrado il Pil del primo trimestre sia cresciuto del 5,4%, oltre le attese. "Allo stato, l'imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti è destinata ad esercitare una certa pressione sul commercio estero e sull'economia della Cina", ha ammesso Sheng Laiyun, numero due dell'Ufficio nazionale di statistica, nella conferenza stampa di presentazione dei dati trasmessa in streaming. In questo scenario, sia la ripresa e sia la crescita del Dragone sono ancora in fase di consolidamento, ha aggiunto Sheng.
Cina: "L'uso della forza non farà grande l'America"
La Cina auspica che "gli Usa si liberino quanto prima dall'ossessione per l'egemonia e riconoscano che l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo". Il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang, sulle ipotesi di spese per la difesa dell'anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che "l'elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte", malgrado gli Usa siano "fortemente indebitati".
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