Elezioni Austria, vince l'ultradestra ma ora il governo è un rebus. "Nessun accordo con i nazisti da cantina"

Il partito guidato da Herbert Kickl sfiora il 30% dei consensi. Per la prima volta nel dopoguerra i due partiti tradizionali, Oevp e Spoe, raggiungono a malapena il 50%

di Redazione Esteri
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Elezioni Austria, chi è Herbert Kickl: il leader di ultradestra che si paragona a Hitler

Le elezioni in Austria fanno segnare un risultato storico per l'ultradestra e una sconfitta mai così pesante dal dopoguerra per i due partiti tradizionali, Oevp e Spoe, che insieme non arrivano neanche al 50%. Ora però formare un governo sarà un vero e proprio rebus e il Presidente della Repubblica Van der Bellen mette tutti in guardia e dice che l’incarico sarà dato a chi ha le migliori chance di governare, "a chi ha più del 50% e non il 49,5%". E ha ricordato la sua bussola personale nella scelta del capo di governo: "Qualcuno che tuteli i principi della democrazia liberale". Il capo dello Stato ha già fatto sapere che le consultazioni prenderanno del tempo. Secondo la maggioranza degli analisti, è difficile che ci sarà un nuovo governo in Austria prima di Natale.

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Il partito di estrema destra guidato da Herbert Kickl, l’uomo che ha promesso di "orbanizzare" l’Austria e ha fondato insieme all’autocrate magiaro i "Patrioti" europei, segna due record: incassa - si legge su La Repubblica - il miglior risultato della sua storia e arriva primo, con il 29% dei voti con Fpoe. Kickl è stato a lungo ritenuto troppo estremista persino per fare il ministro. Nel 2017, quando finalmente lo divenne, - prosegue La Repubblica - il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, commentò, scioccato, che era "una bomba". E Kickl gli fece sapere che "la disinnescheremo insieme". Il capo dello Stato, stavolta, è stato più esplicito: non gli darà l’incarico da cancelliere.

E il fatto che il leader della Fpoe abbia condotto un’intera campagna elettorale definendosi "Volkskanzler" come Adolf Hitler, non ha aiutato certo ad ammorbidire la posizione di Van der Bellen. Ariel Muzicant è "preoccupato, ma non da oggi" per la vittoria di Herbert Kickl. Il presidente del Congresso ebraico europeo si rifiuta da sempre di stringere la mano a esponenti della Fpoe. Un partito – l’imprenditore lo denuncia da decenni - che pullula di "Kellernazis", di "nazisti da cantina", di esponenti di confraternite antisemite e nostalgiche e nazisti mai redenti". E sulla formazione del nuovo governo dice: "Dopo aver sentito l'ex premier Nehammer commentare i primi risultati del voto, - dice Muzicant - mi è sembrato sincero nella determinazione a escludere qualsiasi alleanza con Kickl. E dubito che quest’ultimo possa diventare cancelliere. Sarà l’ex cancelliere a dare le carte".