Elezioni in Francia, trionfa Le Pen e sparisce Macron. I risultati definitivi
L'estrema destra può ottenere la maggioranza assoluta al secondo turno. Tutti gli altri schieramenti si alleano. "Sette giorni per salvarci dal disastro"
Elezioni in Francia, Bardella si sente già premier. Gli scenari in vista dei ballottaggi di domenica prossima
Le elezioni legislative in Francia hanno espresso un verdetto chiaro, l'estrema destra di Marine Le Pen è il primo partito del Paese e può arrivare anche a ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. Il presidente Macron è invece il grande sconfitto, mentre la Sinistra riunita nel Nuovo Fronte Popolare ha retto. Questo in sintesi è stato il risultato delle elezioni francesi. Il Ministero dell'Interno ha reso noti i risultati definitivi del primo turno. Il Rassemblement National di Jordan Bardella, alleato con il presidente de repubblicani Eric Ciotti, - riporta Le Monde - ha ottenuto il 33,1% dei voti, il Nuovo Fronte Popolare, l'unione della sinistra, il 28%, e l'Ensemble, la coalizione presidenziale, il 20%. I repubblicani, non allineati con il RN, hanno raccolto il 6,7% dei voti. L'affluenza al voto è stata del 66,7%. Domenica prossima sono in programma i ballottaggi e sia il presidente Macron che il leader della Sinistra Melenchon hanno annunciato che faranno fronte comune, tutti contro l'avanzata dell'estrema destra di Le Pen e Bardella.
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"Abbiamo sette giorni per salvare la Francia dal disastro", ha dichiarato Raphael Glucksmann del partito Place Publique, invitando tutti i candidati al terzo posto a ritirarsi al secondo turno. "Quello che faremo, quello che diremo nei prossimi giorni e nelle prossime ore, determinerà il nostro posto nella storia del nostro Paese". Per la prima volta l’estrema destra potrebbe conquistare la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale, prendere il potere, formare un governo il cui primo ministro sarebbe lui, Jordan Bardella, quel ragazzo di 28 anni che intorno alle 20 e 30 sale sul palco della sala Wagram di Parigi e si rivolge ai francesi con quel suo tono sempre più controllato. Il Rassemblement national è il primo partito, per la prima volta della storia decine di suoi candidati sono eletti al primo turno, senza neanche bisogno di attendere il ballottaggio di domenica prossima, gli elettori hanno espresso "un chiaro desiderio di cambiamento" visto che "il campo presidenziale è ampiamente sconfessato".
Elezioni Francia, Bardella parla già da premier: "Sarò il presidente di tutti"
"A tre settimane dalle elezioni europee" dagli elettori francesi è arrivato "un verdetto chiaro" perché "portando in testa i candidati del Rassemblement National e dei suoi alleati hanno dato vita a una speranza senza precedenti in tutto il Paese". Così Jordan Bardella, leader 28enne di Rn, delfino di Marine Le Pen, in dichiarazioni rilanciate da Tf1. Bardella, col pensiero al secondo turno di domenica prossima, ha parlato di quelle che sono "tra le elezioni più determinanti della storia della Quinta Repubblica". Domenica prossima, "se gli elettori ci accorderanno una maggioranza assoluta, intendo essere il premier di tutti i francesi", un "premier di coabitazione, rispettoso della funzione del presidente della Repubblica, ma intransigente".
Elezioni in Francia, Macron: "Ora è il momento di una manifestazione ampia, democratica e repubblicana". L'appello per i ballottaggi
"Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno", il commento al voto di Macron subito dopo la chiusura delle urne. Il presidente si è rallegrato della "grande affluenza" che "testimonia l'importanza di questo voto per tutti i nostri compatrioti e la volontà di chiarire la situazione politica". Tra i suoi candidati arrivati terzi hanno già anticipato che rinunceranno al secondo turno la ministra degli Esteri Marie Guevenoux e la sottosegretaria Sabrina Agresti-Roubach, invocando un voto contro il RN. il premier Gabriel Attal ha sospeso l'attuazione della controversa riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione, che doveva essere oggetto di un decreto da pubblicare il 1 luglio.