Elezioni Norvegia, verso il ribaltone: con la sinistra in gioco il petrolio

Centrodestra in bilico dopo anni di dominio

Esteri
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Elezioni legislative all'insegna del cambiamento in Norvegia, dove secondo gli ultimi sondaggi il longevo premier conservatore, Erna Solberg, è indietro rispetto al leader del Partito laburista, Jonas Gahr Store. Quasi 3,9 milioni di norvegesi sono attesi alle urne, aperte fino alle 19 per eleggere i 169 deputati che compongono lo Storting, il Parlamento nazionale. In realtà, come previsto dalla procedura elettorale vigente, più del 42% degli aventi diritto ha già espresso la propria preferenza con il voto anticipato: un dato record che consentirà di accelerare il conteggio delle schede e di proclamare il vincitore in tempi più brevi del solito. Dopo 8 anni al potere, la coalizione di centro-destra rischia quindi di essere sconfitta dai laburisti, ma al momento diverse incognite politiche preannunciano come complessa la formazione di un nuovo governo di sinistra. Al di là del differente colore politico, ad essere a confronto sono due leader molto diversi tra loro, i cui programmi di governo sono chiaramente incompatibili.

Norvegia: laburisti favorito al voto, in gioco futuro petrolio 

La premier uscente Solberg è una veterana della politica norvegese, che ha traghettato il Paese durante diverse crisi - quella migratoria nel 2015, del crollo del prezzo del petrolio e la pandemia di Covid-19 - ma il consenso nei suoi confronti si e' eroso durante gli ultimi mesi. Sopranominata "Iron Erna", il conservatore 60enne e' originario della citta' occidentale di Bergen. Oggi si misura con Store, 61enne milionario, laureato alla prestigiosa scuola parigina di Sciences Po, gia' ministro degli Esteri e della Salute durante i governi del suo mentore e storico amico, Jens Stoltenberg, l'attuale segretario della Nato.

Alle ultime legislative del 2017 Store non era riuscito ad avere la meglio sulla rivale, ma ora è dato in netto vantaggio. In uno scacchiere politico sempre più frammentato, le due grandi forze politiche - i Conservatori da un lato, i Laburisti dall'altro - devono fare i conti con la crescita dei consensi a favore dei partiti minori e con i quali dovranno comunque stringere alleanze per formare una coalizione di governo. In caso di vittoria, Store dovrebbe contare sull'appoggio dei suoi alleati del Partito di Centro e del Partito di Sinistra socialista, senza aver bisogno dell'adesione degli ex comunisti di Rojo o degli ambientalisti. Oltre alla sfida della crisi sanitaria, la posta in gioco centrale per il prossimo esecutivo in carica fino al 2025 riguarda la riforma del settore economico tenendo conto dell'urgenza di affrontare i cambiamenti climatici e di tutelare l'ambiente. In ballo, quinid, c'e' il futuro del settore petrolifero, di cui la Norvegia è il principale produttore ed esportatore in Europa. Un'industria che rappresenta un indotto vitale per l'economia nazionale e le cui lobby hanno una certa influenza sulla sfera politica.