Elezioni Russia, Google e Apple obbediscono a Putin: rimossa l'app di Navalny

Al via le elezioni parlamentari e regionali russe. Il partito di Putin in calo ma vincerà. Il Cremlino accusa: "Gli hacker Usa influenzano il voto"

di Lorenzo Lamperti
Putin Lapresse
Esteri
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"Voto intelligente". E' intorno a questa formula che si stanno giocando le contestate elezioni parlamentari in Russia. Da venerdì 17 a domenica 19 settembre gli elettori sono chiamati alle urne per il rinnovo della Duma di Stato, la camera bassa del parlamento di Mosca, ma in programma ci sono anche le elezioni regionali dai quali usciranno 12 governatori. Vladimir Putin non è coinvolto in maniera diretta, ma ovviamente osserva con attenzione. Il gradimento nei suoi confronti è ancora alto a livello nazionale (60.65 per cento), ma secondo gli ultimi sondaggi la popolarità del suo partito si è pressoché dimezzata rispetto all'ultima tornata del 2016 a livello di voto proporzionale, mentre dovrebbe abbassarsi di oltre il 10% sul voto parlamentare.

Russia Unita dimezzata ma vincerà comunque

Nonostante il calo, la vittoria di Russia Unita è scontata. Il braccio politico dello zar Putin dovrebbe conservare il controllo della maggioranza assoluta della Duma. Vero che manca una vera opposizione, vista la frammentazione della variegata (e spesso innnocua) costellazione di partiti e forze politiche non pienamente allineati. Ma una vera forza alternativa a Russia Unita, per quanto essa proceda con stanchezza e inerzia il suo percorso politico sempre più appiattito sulla figura di Putin, non si intravede ancora. Anche perché mentre la maggioranza si presenta come sempre come un blocco unico, così non è per un'opposizione che si presenta al solito divisa.

Il "voto intelligente" di Navalny: che cosa significa

L'unica vera figura in grado di creare qualche disturbo a Putin è Aleksej Navalny, il blogger che dopo il tentativo di avvelenamento è finito in carcere. Da lì ha lanciato un appello su Instagram per chiedere di applicare il "voto intelligente".  La metà dei seggi della Duma sono assegnati per da collegi uninominali, quindi il leader dell'opposizione sta invitando i suoi sostenitori a votare per qualsiasi partito parlamentare diverso da Russia Unita in grado di sconfiggere i candidati schierati dai sodali di Putin. L'idea è quella di creare una sorta di unità alle urne tra le diverse anime dell'opposizione. Tutto ciò che serve per battere Russia Unita, insomma.

Il Cremlino non l'ha certo presa bene. Alcuni giornalisti, secondo il The Economist, sono stati arrestati per aver ripostato menzioni di voto intelligente nei loro account sui social media. Diverse testate indipendenti sono state identificate come "agenti stranieri" per il fatto di ricevere dei finanziamenti dall'estero. Anche attivisti e blogger popolari sono presi di mira. Mosca ha anche chiesto a Yandex, il motore di ricerca made in Russia, di oscurare le ricerche che contengano la formula "voto intelligente". Il sito "Smart Voting" è stato oscurato con l'accusa di promuovere "attività estremiste".

Anche Google e Apple si piegano al Cremlino: rimossa l'app di Navalny

Quello che era meno atteso è che alla richiesta del Cremlino si piegassero anche i giganti digitali occidentali. E invece così è stato. Anche Google e Apple avrebbero rimosso l'applicazione di " voto intelligente" sviluppata dal team di Navalny. "Rimuovere l'app di Navalny dalle piattaforme è un vergognoso atto di censura politica" ha commentato Ivan Zhdanov, collaboratore di Navalny. "In tali condizioni, diventa estremamente importante trasmettere la raccomandazione ad amici e conoscenti che non hanno avuto il tempo di ricevere la raccomandazione e scaricare l'applicazione. Stiamo valutando la presentazione di reclami a Google e Apple nelle diverse giurisdizioni".

La Russia accusa: "Hacker Usa influenzano il voto"

La rimozione dell'app è stata invece salutata con favore, ovviamente, dal governo. Secondo il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, l'app "danneggia i votanti". E intanto nel mirino finiscono anche presunti hacker stranieri. Un po' come accade spesso, negli ultimi anni, per qualsiasi elezione si tenga nei paesi occidentali, la Russia accusa interferenze straniere sul processo di voto. Il capo della commissione elettorale centrale, Ella Pamfilova, sostiene che i sistemi di voto online stiano subendo "gravi attacchi informatici", provenienti soprattutto dagli Stati Uniti. Le accuse sembrano essere una mossa preventiva in vista delle critiche e censure degli osservatori dell'Ocse, i quali hanno annunciato che non potranno monitorare il voto a causa delle restrizioni delle autorità russe. 

Elezioni Russia, la sfida dei collegi uninominali

Intanto, però, potrebbero arrivare segnali interessanti dai collegi uninominali e dal voto locale per i governatori. Se a livello nazionale la presa di Putin è blindata, così è molto meno a livello cale. A Mosca, dove in realtà le cifre dell'opposizione sono più alte che altrove, in uno dei principali distretti il matematico Michail Lobanov (Partito comunista russo) cerca di strappare il seggio al candidato di Russia Unita, la star televisiva Evgeny Popov. Una cosa è certa. Secondo il Cremlino il voto non può e non deve essere "intelligente".