Francia, paradosso Macron: condannato alla sfiducia, ma farlo dimettere è impossibile

Il politologo Aldo Giannuli ad Affari: "Qualsiasi ulteriore tentativo di maggioranza si sbriciolerà, ma Macron arriverà a fine mandato. Poi, Le Pen avrà la sua chance contro Mélenchon. Mentre il Paese scivola nella crisi"

di Roberto Sudoso
Esteri

Francia, paradosso Macron: condannato alla sfiducia, ma farlo dimettere è impossibile

Francia nel caos dopo la caduta del governo Barnier. Macron ha parlato alla Nazione assicurando un governo di interesse nazionale e accusando gli estremisti e populisti di agire con cinismo. “Macron ha messo la colla sulla poltrona. L’unico obiettivo strategico è quello di non alzarsi dalla sedia”. Queste le parole dello storico e politologo Aldo Giannuli, intervistato da Affaritaliani.it. “Si andrà a votare fra ottobre e novembre 2025, il partito di Macron si sbriciolerà e si sceglierà un’alternativa secca tra Mélenchon e Le Pen. E temo seriamente che vincerà Le Pen”. E riguardo le possibilità di avere invece la presidente del Rassemblement National come prossima Presidente del Consiglio, Giannuli le vede remote. “Perché Le Pen dovrebbe fare questo regalo a Macron?”. L’intervista.  

Caduta governo Barnier in Francia. La Francia sembra nel caos. Cosa sta succedendo e come mai il Paese si sta trovando in questa situazione?

Macron non mi ha mai fatto impazzire. Già dall’inizio l’ho considerato con molta freddezza come aspettative politiche del personaggio. Forse come banchiere era più portato ma come politico non mi ha mai entusiasmato. Man mano che le acque a livello mondiale si sono intorpidite con la guerra in Ucraina e in Palestina è venuto fuori lo scarso rilievo del personaggio. L’idea di mandare soldati in Ucraina il giorno prima delle elezioni politiche del suo Paese mi è sembrata un’idea particolarmente stolta. E infatti i risultati si sono visti. Il suo partito è arrivato terzo. Lui è riuscito a reggere giocando la carta della solidarité rèpublicaine per cui di solito di fronte ai fascisti si fa fronte comune. Ed è riuscito ad avere questo risultato che dal punto di vista della rappresentatività democratica non mi sembra un grande risultato. Dopo aver giocato questa carta avrebbe potuto continuare con l’accordo con la sinistra e con Mélenchon e invece no, ha fatto la furbata di metterci un suo uomo chiedendo i voti alla destra. È stata un’idea sciocca perché era scontato che la destra sul momento avrebbe dato i suoi voti ma alla prima occasione gli avrebbe fatto le penne. Infatti poi la Le Pen ha fatto l’accordo con Mélenchon e ha fatto cadere il governo. È stata tutta un’operazione sconclusionata. In generale c’è il problema che in Europa non esistono più gli Stati nazionali. Francia e Germania sono in condizioni di totale impresentabilità. Questo esprime il livello della classe politica europea. Non si può fare politica senza cultura politica e senza una strategia.

Macron ha affermato che non vuole prendersi la responsabilità di altri e che non si dimetterà fino alla fine del suo mandato, nel 2027. Cosa ne pensa di questa scelta?

Macron ha messo la colla sulla poltrona. L’unico obiettivo strategico è quello di non alzarsi dalla sedia. L’errore del presidenzialismo gaullista è stato quello di aver blindato la presidenza. Si può anche avere il 90% di voti contrari ma non c’è possibilità di rimuoverti. E Macron non si staccherà. Avendo già fatto due mandati non gli interessa se il 75% della popolazione non nutre più fiducia nei suoi confronti. A lui interessa solo che questo è il suo ultimo mandato e che se lo vuole godere fino all’ultimo.

Macron ha annunciato che creerà “un governo di interesse generale e una legge speciale per prorogare la manovra”. Quali opzioni ha adesso e quali pensa siano quelle più probabili?

Secondo me lui tenterà di recuperare l’appoggio dei socialisti che però non credo possano bastare come numeri. Sicuramente i socialisti sono meno del gruppo della sinistra di Mélenchon. La comitiva di Macron ha meno parlamentari del RN. Si andrà a votare appena si potrà ma bisogna aspettare almeno un anno, cioè luglio 2025. E onestamente non credo si andrà a votare a Ferragosto. Nell’immediato si farà un pasticcio qualsiasi, dopodiché voteranno la sfiducia a questo ulteriore governo e nel frattempo la crisi economica sarà un disastro. Si andrà a votare fra ottobre e novembre 2025, il partito di Macron si sbriciolerà e lì si sceglierà un’alternativa secca tra Melenchon e Le Pen. E temo seriamente che vincerà Le Pen. Lei non farà sicuramente un’ulteriore alleanza con la sinistra. Chi la prenderebbe sul serio? In quel caso sarà un plebiscito tra le due ali in una situazione difficilissima dal punto di vista economico e sociale. Questo lascerà macerie.

Professore, lei pensa che questa crisi stia mettendo effettivamente a rischio i pilastri sui quali si è fondata la Quinta Repubblica francese oppure è una crisi passeggera?

Ormai la politica è diventata un’operetta così poco seria che magari sarà una crisi passeggera. Ho però l’impressione che questa volta non sarà tanto passeggera soprattutto perché ci sarà un impatto fortissimo a livello economico.

Non potendo sciogliere l’Assemblea Nazionale, le scelte di Macron sarebbero effettivamente poche. Pare che una delle possibilità sarebbe quella di avvicinarsi all’estrema destra di Le Pen. Molti però pensano sia una scelta rischiosa, soprattutto in vista delle presidenziali del 2027. Lei crede che l’avvicinamento al Ressemblement National possa essere effettivamente rischioso per Macron?

Le Pen non ha nessun interesse a fare un accordo con Macron. Il Presidente è capace di tutto, però il problema è che Le Pen è in una posizione in cui è uscita col partito vincitore morale delle elezioni. Ne è uscita rafforzata perché il tentativo del Presidente è fallito e ha la possibilità di togliersi davanti il centro. Anche se Macron dovesse recuperare i gaullisti, non ha vita lunga. Andare alle elezioni sarebbe un affare per il RN. Perché quindi dovrebbe fare questo regalo a Macron? Anche se Macron le offrisse la presidenza del Consiglio, obiettivamente perché dovrebbe fargli questo favore? Io penso che lui proverà a fare un pasticcio con gaullisti, socialisti e magari qualche transfuga dal RN. Non credo che riuscirà a mettere insieme una maggioranza ed è destinato a fare un governo che verrà sfiduciato poco tempo dopo. Il tutto in una situazione in cui la crisi economica del Paese crescerà.

Tags:
franciamacron