Francia, nuovi guai per Macron. Indagato il ministro della Giustizia

Il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, è stato incriminato per conflitto di interessi

Emmanuel Macron
Lapresse
Esteri
Condividi su:

Il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, e' stato incriminato per conflitto di interessi. Lo hanno riferito i legali dopo la sua apparizione di fronte ai magistrati della Corte di Giustizia per rispondere di potenziali conflitti di interessi con la sua precedente attivita' di avvocato. Dupond-Moretti, entrato in carica un anno fa, e' accusato di aver approfittato del suo ruolo di ministro per regolare i conti con i magistrati con i quali aveva avuto problemi quando era avvocato, cosa che lui nega.

Dupont-Moretti indagato per conflitto di interessi

Dupont-Moretti e' il primo ministro della Giustizia francese a essere incriminato mentre e' in carica. Una decisione "prevedibile", ha commentato il suo legale, Christophe Ingrain, al termine dell'interrogatorio del suo assistito da parte dei giudici, durato sei ore. "Le sue spiegazioni sfortunatamente non erano sufficienti per ribaltare una decisione che era stata presa prima dell'udienza", ha sostenuto. Il primo luglio, investigatori hanno perquisito per 15 ore l'ufficio di Dupont-Moretti al ministero, un evento molto inusuale. L'inchiesta ruota intorno alle indagini amministrative su tre giudici che nel 2014 avevano ordinato alla polizia di esaminare i tabulati telefonici di dozzine di avvocati e magistrati, tra cui Dupond-Moretti, nell'ambito di un'indagine sull'ex presidente Nicolas Sarkozy.

Secondo la magistratura, il ministro avrebbe ordito una caccia alle streghe, ma l'ex avvocato, nominato dal presidente Emmanuel Macron un anno fa, ha respinto l'accusa, sostenendo che si tratta di una vendetta da parte del corpo giudiziario che spera di vederlo sostituito. Il premier Jean Castex ha ribadito la sua fiducia in lui e Macron ieri ha ricordato che "il ministro ha gli stessi diritti di chiunque altro, la presunzione di innocenza e la possibilita' di difendersi".