Francia, Zemmour presenta il programma "immigrazione zero". Macron ride ma...

Il polemista lancia la corsa all'Eliseo. Ma rischia di affondare Marine Le Pen. Macron sorride fino a un certo punto: al ballottaggio Pécresse è più pericolosa

di Lorenzo Lamperti
Esteri
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Elezioni Francia 2022, Zemmour lancia il suo programma e rischia di affondare Le Pen

Ci siamo. Eric Zemmour ha presentato il suo programma elettorale in vista delle elezioni presidenziali francesi in programma nella primavera del 2022. Si tratta di un programma molto deciso e dalle forti tinte sovraniste e nazionaliste. Non a caso, il takeout principale è quello dell'obiettivo dell'immigrazione zero espresso dall'ex giornalista e polemista. Il suo sembra essere un nome popolare, anche se forse non abbastanza per impensierire Emmanuel Macron in un eventuale ballottaggio. Anzi, in realtà in molti pensano che la candidatura di Zemmour possa diventare un regalo post natalizio per Macron, che potrebbe avvantaggiarsi dalla contrapposizione tra Marine Le Pen e lo stesso Zemmour. 

L'altro lato della medaglia: al ballottaggio Pécresse può essere più pericolosa per Macron

Eppure, c'è anche un'altro lato della medaglia. Se Zemmour togliesse a Le Pen abbastanza voti per far saltare la riedizione del ballottaggio del 2017 allora i ragionamenti cambierebbero. In sostanza, se Macron dovesse sfidare al secondo turno la gollista Valérie Pécresse lo scenario assumerebbe all'improvviso una forma diversa. Una forma nella quale Macron non avrebbe più vita facile a proporsi come moderatore e scelta unitaria, perché Pécresse potrebbe rubargli l'idea e rendergli la vita più difficile rispetto a un voto polarizzato nel caso di sfida a due con Zemmour o Le Pen ma nel quale alla fine, come sempre accaduto in passato, i francesi dovrebbero optare per l'avversario del candidato più radicale.

Intanto, comunque, Zemmour ha presentato il suo programma. Il polemista afferma di avere già 60 mila iscritti nel suo partito Reconquete. Secondo i media francesi i "riconquistatorihanno pagato 30 euro per un'adesione semplice, 50 euro per un'adesione da sostenitore e 100 euro per un'adesione da benefattore. Per riuscire a convalidare la sua candidatura, Zemmour deve ottenere il patrocinio di almeno 50 personalità politiche elette. A suo dire avrebbe già l'appoggio di trecento.

Zemmour, al centro del programma l'obiettivo immigrazione zero

Al centro del suo programma c'è, come altamente previsto,  l'immigrazione. All'emittente Rtl l'ex giornalista di CNews ha dichiarato che "i flussi di immigrazione legale devono essere ridotti a zero". Per raggiungere questo obiettivo intende bloccare il diritto al ricongiungimento familiare, ridurre a poche decine o centinaia il numero di persone con diritto di asilo e diminuire drasticamente il numero di studenti stranieri in Francia. Già condannato più volte per incitamento all'odio razziale, Zemmour ha sottolineato che in Francia gli immigrati percepiscono essenzialmente sussidi sociali.

Zemmour, nel programma la cancellazione del canone tv e la privatizzazione di France Inter e France Télévisions

"Il 55% degli stranieri non europei sono dei disoccupati, degli inattivi e quindi vivono alle spese del popolo francese. Questa gente deve tornarsene a casa" ha detto il saggista-polemista. Proprio per questo motivo l'ex giornalista intende attivare la procedura di espulsione per quei cittadini stranieri senza lavoro dopo 6 mesi. Zemmour si è impegnato a sottoporre il suo piano sull'immigrazione a un referendum popolare, tornando all'attacco contro il Consiglio costituzionale che in materia "non è competente". Tra le altre proposte di Zemmour c'è anche quella di cancellare il canone tv, "che costa troppo", e ha anche detto che se venisse eletto vorrebbe privatizzare France Inter e France Télévisions

In attesa di capire se la sua candidatura si rivelerà un regalo o un dispetto a Macron, Zemmour sembra fare sul serio. E la politica e le elezioni degli ultimi anni, leggasi Donald Trump, hanno insegnato che sottovalutare qualcuno è poco saggio. Dovrà tenerlo a mente Macron, che nel frattempo si atteggia a leader dell'Unione europea post Merkel.