Israele attacca in Siria: ucciso un generale dei Guardiani iraniani

Filo spinato e pietre invece di Gesù nella culla. "Molto difficile festeggiare mentre la gente continua a morire"

di Redazione Esteri
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Iran: "Israele pagherà per l'uccisione del generale" 

In Iran i Guardiani della Rivoluzione hanno confermato l'uccisione di uno dei loro massimi "consiglieri" in Siria in un attacco aereo attribuito a Israele nella zona di Sayyidah Zaynab, nei pressi di Damasco, e minacciano che Israele "pagherà" per questo. Lo riferiscono le tv satellitari. Sayyed Razi Mousavi, affermano, era responsabile dell'unità di "supporto alla resistenza" in Siria.

Iran: "Un ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione ucciso è stato ucciso da un raid di Israele a Damasco"

Un ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione islamica, i Pasdaran iraniani, sarebbe stato ucciso in un "attacco" nella zona della capitale siriana Damasco attribuito a Israele. Lo riferisce l'agenzia iraniana Tasnim, secondo cui Sayyed Razi Mousavi - descritto come "uno dei più importanti consiglieri dei Guardiani della Rivoluzione in Siria" - è stato ucciso oggi in un raid nell'area di Sayyidah Zaynab (Sitt Zaynab).

Netanyahu contestato in Parlamento dalle famiglie degli ostaggi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato contestato durante un discorso in Parlamento dalle famiglie degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra contro Hamas, 80 giorni fa. "Ora, ora", hanno scandito i parenti degli ostaggi in diversi momenti del discorso, mentre il primo ministro dichiarava che le forze israeliane avevano bisogno di "più tempo" per garantire il loro rilascio continuando le operazioni nel territorio palestinese.

Hamas e Jihad respingono piano Egitto su cessate il fuoco

Hamas e la Jihad Islamica hanno respinto la proposta egiziana di sostituire il loro governo a Gaza in cambio di un cessate il fuoco permanente. Lo scrive Haaretz sulla base di informazioni giunte oggi dall'Egitto. Il piano egiziano, sostenuto dal Qatar, prevede un nuovo scambio di prigionieri, seguito da un cessate il fuoco permanente e dalla futura costituzione a Gaza di un governo di tecnocrati. Dalla Striscia anche il sito di informazione 'Gaza Report' scrive di aver appreso che Hamas e la Jihad islamica "hanno respinto ufficialmente" il piano egiziano.

Guerra, strage in un campo profughi. Natale sotto le bombe nella Striscia

La guerra tra Israele e i palestinesi non si ferma neanche a Natale. Ennesima notte di bombardamenti, a Gaza si registrano almeno 70 morti tra i civili. Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che moltissime persone sono state uccise in un attacco israeliano contro le case in un campo profughi nella Striscia. Il ministero, che in un precedente bilancio aveva riportato almeno 60 morti, ha affermato che l'attacco israeliano ha distrutto almeno tre case nel campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia. Il bilancio non può essere immediatamente confermato da una fonte indipendente. Interrogato in merito, l’esercito israeliano ha dichiarato che sta "verificando" le informazioni. Il portavoce del ministero della Sanità, Ashraf al-Qudra, ha affermato che il bombardamento ha distrutto "un blocco di case abitate" e che il bilancio "probabilmente aumenterà" a causa del gran numero di famiglie presenti al momento dell'attacco.

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Nessun albero di Natale gigante, nessun presepe sgargiante, poca gioia. Un velo di tristezza ha avvolto Betlemme, una città che di solito è addobbata a festa per il Natale, ma che quest'anno è stata offuscata dalla guerra nella Striscia di Gaza. Pochi fedeli e turisti hanno percorso le strade della città palestinese nella Cisgiordania occupata, che secondo la tradizione cristiana è il luogo di nascita di Gesù Cristo. I turisti hanno abbandonato la regione dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre. Per quanto riguarda i cristiani palestinesi, il loro cuore non è nelle celebrazioni, che sono state in gran parte cancellate dalla municipalità, poiché non possono rimanere indifferenti alla sorte dei loro concittadini, assediati e bombardati a Gaza. Di fronte alla Basilica della Natività, al posto del presepe a grandezza naturale e del colossale albero di Natale è stata installata a terra un'opera d'arte che evoca la tragedia di Gaza: Maria e Giuseppe, statue grigie, in mezzo a un'accozzaglia di detriti e lamiere, dietro il filo spinato. Sull'edificio accanto, un grande striscione: "Fermate il genocidio, fermate lo sfollamento, togliete il blocco": "le campane di Betlemme suonano per un cessate il fuoco a Gaza".

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