Gazprombank, vicepresidente scappa dalla Russia per combattere con l'Ucraina
Guerra, vicepresidente Gazprombank Igor Volobuev si unisce a resistenza in Ucraina
Gazprombank, vicepresidente scappa da Mosca e si unisce alla resistenza ucraina. "Non potevo piu' stare in Russia"
Il vicepresidente di Gazprombank Igor Volobuev ha lasciato la Russia per l'Ucraina dove ha dichiarato che si unira' ai ranghi della difesa contro le truppe di Mosca. In un'intervista al sito The Insider, il manager ha ricordato di essere originario di Akhtyrka, nella regione di Sumy, e di aver deciso di tornare in Ucraina per difendere la sua patria.
"Non potevo piu' stare in Russia. Sono originario dell'Ucraina, non potevo piu' osservare dall'esterno cosa sta facendo la Russia alla mia patria. Voglio rimanere in Ucraina fino alla vittoria", ha detto Volobuev, che ha definito l'aggressione della Russia contro l'Ucraina un crimine di guerra.
Gazprombank, Volobuev mette in dubbio il suicidio dell'ex primo vice presidente di Gazprombank, Avaev
Volobuev mette anche in discussione il "suicidio" dell'ex primo vice presidente di Gazprombank, Avaev, trovato morto a Mosca con la moglie e la figlia (pochi giorni prima della morte in Spagna dell'ex top manager di Novatek, Sergei Protosenya, anche lui morto con la moglie e la figlia, ndr). "Al momento del suo presunto suicidio, era ancora primo vice presidente di Gazprombank. Non credo che fosse capace di uccidere la sua famiglia. Penso che sia stata una messa in scena. Perché? E' difficile da dire. Potrebbe aver saputo qualcosa. Avrebbe potuto essere una minaccia".
Guerra Russia Ucraina, quattro top manager russi hanno lasciato il Paese
E' almeno il quarto alto dirigente di società russe ad aver abbandonato il Paese dopo l'inizio della guerra, dopo l'ex primo vice presidente di Sberbank, Lev Khasis, la ceo di Yandex Elena Bunina e il vice Ceo di Aeroflot, Andrei Panov. Aveva lasciato la Russia lo scorso marzo anche l'inviato per il Clima del Cremlino, Anatoly Chubais. Volobuev, che ha 50 anni, è stato licenziato dopo aver lasciato il Paese, dopo una intera carriera trascorsa a lavorare con società del gruppo Gazprom dove si è occupato, nella direzione pubbliche relazioni, di denigrare il sistema di gasdotti che attraversano l'Ucraina con i clienti europei. "Questo crimine è commesso da Putin, dal governo russo, e anche dai russi. Non è Putin a uccidere gli ucraini, a saccheggiare le loro case, stuprare le donne in Ucraina. Sono i russi. E anche se sono di origine ucraina, anche io ne sono responsabile. Mi vergogno perché la mia responsabilità è doppia: non solo sono un russo, ma sono nato in Ucraina dove sono vissuto per 18 anni".