Germania, l'impero di Benko in frantumi. Ombre anche sul cancelliere Scholz

Il capo dell'Spd si è impuntato sui progetti del colosso Signa quando era sindaco di Amburgo. Resta una super torre incompiuta, imbarazzo per il governo

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Olaf Scholz
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La caduta del super magnate immobiliare Rene Benko

Rene Benko, uno dei più importanti magnati immobiliari d'Europa, ha rinunciato alla presidenza di Signa Holding, l'impero immobiliare da lui fondato, in mezzo a una rivolta degli investitori e a prospettive in calo per il settore. L'imprenditore austriaco - proprietario del Chrysler Building di New York e dei grandi magazzini britannici Selfridges - è stato una figura di spicco dell'industria immobiliare europea per oltre due decenni.

I problemi di Signa sono diventati il simbolo delle ripercussioni dell'aumento dei tassi di interesse sulle aziende che hanno contratto ingenti prestiti per crescere. Il gruppo ha partecipazioni per 27 miliardi di euro (28,8 miliardi di dollari) e 25 miliardi di euro in fase di sviluppo. La sua divisione immobiliare opera in Austria, Germania, Italia, Lussemburgo e Svizzera.

Tra i grandi acquisti, nel 2010, c'è stata la sede di Deutsche Boerse, l'operatore di borsa tedesco, che è stata poi venduta. Nel 2011, Signa ha acquistato lo storico grande magazzino KaDeWe di Berlino come parte di un portafoglio di vendita al dettaglio per 1,1 miliardi di euro.

Per anni, il settore immobiliare in Germania e in altre parti d'Europa ha registrato un boom grazie ai bassi tassi d'interesse e alla forte domanda. Ora un forte aumento dei tassi e dei costi di costruzione ha messo fine a questa corsa, portando i costruttori all'insolvenza a causa dell'esaurimento dei finanziamenti bancari, del blocco delle transazioni e del calo dei prezzi.

Le turbolenze si inseriscono nella più grande crisi immobiliare degli ultimi decenni in Germania, il mercato più importante per Signa, dove nel giro di una settimana il rivenditore di articoli sportivi di Signa ha presentato istanza di fallimento e la costruzione di un grattacielo è stata interrotta.

L'imbarazzo per il cancelliere Scholz

La vicenda getta delle ombre anche sul cancelliere Olaf Scholz. Come racconta il Corriere della Sera, quando era sindaco di Amburgo Scholz ha spinto molto i progetti di Benko. "Su tutto svettavano due progetti: la Elbphilharmonie, ideata da Herzog e De Meuron (completata), e poi la Elbtower, 245 metri di grattacielo disegnato da David Chipperfield. A vincere l’appalto per l’Elbtower è stato proprio Benko, già allora chiacchierato. L’opposizione al progetto era fortissima. Ma Scholz si era impuntato, sognava la vetrina:raccontano le cronache che raramente l’hanno visto così entusiasta come alla presentazione della Elbtower nel 2017". 

Ma poi, racconta il Corriere della Sera, dopo il Covid "l’easy money con cui Benko aveva costruito il suo impero ha ceduto il passo alle impossibili rate dei debiti da pagare. Benko ha alzato bandiera bianca. La Elbtower è arrivata al ventesimo piano. Le gru sono ferme da mesi. Resterà lo scheletro per anni, un incubo, mentre l’Spd cittadina faticherà a trovare un altro sviluppatore".