Guerra in Ucraina, Putin e Biden sconfitti? Si scaldano le opposizioni interne

I repubblicani attaccano Joe per la sua debolezza. In Russia migliaia di arresti alle proteste anti invasione. La truppa degli anti Vladimir si ingrossa

di Lorenzo Lamperti
Esteri
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Guerra in Ucraina, i dolori interni dei due rivali Biden e Putin

E se alla fine ne uscissero entrambi sconfitti? Joe Biden e Vladimir Putin non stanno vivendo in maniera positiva la guerra in Ucraina. Anzi, la dinamica di quanto sta accadendo rischia di accendere, o ha già acceso, l'opposizione interna. Chiaramente in un caso, quello degli Stati Uniti, si tratta di opposizione politica in un sistema democratico. Mentre nell'altro caso si parla di oppositori più o meno disarticolati che potrebbero però in qualche modo pizzicare il monolite che è in questo momento il sistema di potere putiniano al Cremlino.

Partiamo dagli Stati Uniti, dove i Repubblicani soffiano da giorni o settimane sul fuoco, criticando apertamente l'approccio del presidente democratico all'invasione e alla pre invasione russa. Secondo il partito di Donald Trump, Biden è troppo debole, incapace di far seguire alle parole i fatti, bloccato in una politica di appeasement nei confronti di Mosca. Il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell, ha dichiarato che Putin non si sarebbe sentito in diritto di schierare 150mila truppe sul confine con l'Ucraina "se non ci fossimo ritirati precipitosamente dall'Afghanistan". 

I repubblicani contro Biden: "Troppo debole con Putin"

Una tesi in parte seguita anche da Giorgia Meloni, peraltro, che intervenendo al Cpac, la convention dei conservatori americani in corso in Florida, ha sparato su Biden: "Naturalmente, come molti di voi concorderanno, nessuno mi toglie dalla testa che senza lo scandaloso ritiro delle truppe da Kabul ieri, non avremmo mai visto il tragico assedio di Kiev oggi. E, certamente, nessuno si appresterebbe a vedere Taiwan occupata domani", aggiunge Meloni. Dove tra l'altro, Taiwan, arriva nei prossimi giorni l'ex segretario di Stato e papabile alla candidatura per le elezioni del 2024 Mike Pompeo. Prevedibile che accenda gli animi sulla Cina, Taipei spera non anche su Biden.

E ancora, tornando agli esponenti repubblicani: "Purtroppo, il presidente ha scelto costantemente l'appeasement e le sue parole dure nei confronti della Russia non sono mai state seguite dai fatti", hanno detto i leader repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, Steve Scalise e Elise Stefanik. Donald Trump e Mike Pompeo si sono spinti a lodare l'intelligenza e la saggezza di Putin nei giorni pima dell'invasione, al contrario della sventatezza e debolezza di Biden. 

Guerra in Ucraina, migliaia di arresti alle proteste anti invasione in Russia

Ma attenzione anche a quello che accade in Russia, dove una popolazione spesso data per passiva, sta dimostrando di non accettare in blocco le mosse di Putin. Sono infatti 3.052 le persone arrestate negli ultimi tre giorni in Russia per aver partecipato a proteste contro l'invasione dell'Ucraina, secondo quanto reso noto dall'organizzazione indipendente Ovd-Info, precisando che solo sabato sono finite in manette almeno 467 persone in 34 città. 

Alcuni russi accoglieranno con favore l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, ma una ripetizione della botta di popolarità di cui il Cremlino ha goduto dopo la sua annessione della Crimea sembra improbabile. I sondaggi dell'opinione pubblica mostrano che il pubblico russo non condivide l'opinione di Putin che l'Ucraina non è un "vero paese". I sondaggi condotti nell'ultimo decennio indicano costantemente che circa l'80% dei russi riconosce l'Ucraina come uno stato indipendente, e che solo circa il 20% preferisce una qualche forma di unificazione. Come i russi risponderanno alla violenza diretta contro amici, conoscenti e familiari in Ucraina è difficile da prevedere.

Guerra in Ucraina, la mappa degli oppositori di Putin

Una lunga guerra e una difficile occupazione dell'Ucraina potrebbero prosciugare il sostegno pubblico al Cremlino. Anche gli imprenditori, iniziano a rumoreggiare, capitanati come sempre da Aleksej Kudrin, ministro delle Finanze dal 2000 al 2011 che chiede lacci più sciolti per le aziende e meno tensioni con l'occidente. Ma sono tanti i personaggi russi che si sono schierati contro la guerra. Nei giorni scorsi, quasi ignorati dai media occidentali, oltre 4000 intellettuali e artisti russi hanno, coraggiosamente, sottoscritto un appello contro l’invasione del presidente.

Tra chi si oppone dichiaratamente alla guerra anche il tennista Daniil Medvedev e il dissidente campione di scacchi Garry Kasparov. Per non parlare dell'ex oligarca Mikhail Khodorkovsky. La guerra in Ucraina potrebbe rivelarsi un boomerang per Putin.


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