Guerra Israele, ucciso il capo di Hamas a Jenin in Cisogiordania. Media: "Accoltellati diversi turisti a Taba in Egitto"
Continua la guerra in Medio Oriente: Wassem Hazem, il capo di Hamas a Jenin, è stato ucciso durante un'operazione antiterrorismo nell'area settentrionale della Samaria, in Cisgiordania
"Accoltellati diversi turisti a Taba, in Egitto". La città si trova al confine con Israele
Diversi turisti sono stati accoltellati nella città egiziana di Taba, al confine con Israele. Lo riferisce al Arabiya che cita la tv egiziana Al-Qahera News. Non ci sono al momento altri dettagli. Il Jerusalem Post scrive intanto che media israeliani riferiscono al momento di sei persone che hanno riportato ferite alla testa e da arma da taglio, affermando inoltre che ambulanze sono in attesa di varcare il confine di Israele con l'Egitto a ridosso del quale si trova la città di Taba teatro dell'episodio. Non è ancora chiaro se quanto accaduto sia considerato un fatto di natura meramente criminale oppure a sfondo terroristico.
Guerra in Israele, ucciso il capo di Hamas a Jenin
Non s'arresta la guerra in Medio Oriente tra Israele e Gaza. Oggi Wassem Hazem, il capo di Hamas a Jenin, è stato ucciso durante un'operazione antiterrorismo nell'area settentrionale della Samaria, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf in un comunicato, sottolineando che Hazem è stato ucciso mentre era a bordo di un veicolo con altri due miliziani di Hamas, eliminati subito dopo.
Secondo fonti israeliane, Hazem era coinvolto nell'esecuzione e nella direzione di attacchi e ha continuato a promuovere attività terroristiche nell'area della Giudea e della Samaria. "Poco dopo, un aereo dell'Idf ha eliminato altri due terroristi di Hamas che tentavano di fuggire dal veicolo in cui si trovavano con Hazem" ha aggiunto il comando israeliano che ha identificato i due come Maysara Masharqa e Arafat Amer, entrambi agli ordini di Hazem e responsabili di "attacchi alle comunità israeliane". Fucili M16, una pistola, cartucce, esplosivi, granate a gas e migliaia di shekel di fondi terroristici sono stati trovati nel veicolo dei terroristi e in loro possesso.
Attacco aereo su un convoglio di aiuti umanitari
Le Forze di difesa israeliane hanno effettuato un attacco aereo su un convoglio di aiuti umanitari a Gaza: l'attacco era mirato ad "assalitori armati" che cercavano di dirottare il convoglio stesso. Secondo l'ente di beneficenza che ha organizzato gli aiuti, la ONG Usa Anera, le persone uccise nell'attacco erano dipendenti della compagnia di trasporti con cui stava collaborando. Il convoglio organizzato dalla ONG statunitense, scrive il Guardian, trasportava rifornimenti medici e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah giovedì sera al momento dell'attacco. Il suo percorso era stato coordinato in anticipo con l'IDF. La direttrice nazionale di Anera per la Palestina, Sandra Rasheed, ha affermato: "Questo è un incidente scioccante. Il convoglio, coordinato da Anera e approvato dalle autorità israeliane, includeva un dipendente di Anera che fortunatamente è rimasto illeso".
Secondo notizie non confermate provenienti da Gaza, nell'attacco aereo sarebbero morte cinque persone. Una dichiarazione delle IDF ha confermato che il percorso era stato coordinato, ma ha affermato che "durante il movimento del convoglio, alcuni aggressori armati hanno preso il controllo del veicolo nella parte anteriore del convoglio (una Jeep) e hanno iniziato a guidarlo".
"Dopo il rilevamento e l'ulteriore verifica che fosse possibile colpire con precisione il veicolo degli aggressori armati, è stato condotto un attacco. Non è stato causato alcun danno agli altri veicoli del convoglio e il convoglio è arrivato a destinazione come previsto. L'attacco agli aggressori armati ha rimosso la minaccia che prendessero il controllo del convoglio umanitario", aggiunge l'IDF. Anera ha confermato che il convoglio ha raggiunto l'ospedale, ma ha detto che solo una persona a bordo del convoglio era un dipendente Anera. Il resto lavorava per la sua compagnia di trasporti partner, il cui nome non è stato reso noto.
L'Onu a Israele: "Fine immediata dell'operazione in Cisgiordania"
L'ONU chiede la fine "immediata" dell'operazione condotta da Israele nella Cisgiordania occupata. La richiesta, già avanzata nei giorni scorsi, è stata ribadita dal segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, che ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per l'operazione di Israele. L'ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, ha avvertito della continuazione di "operazioni militari vicino agli ospedali" e dei "gravi danni" inflitti alle infrastrutture, con interruzioni di elettricità e telecomunicazioni in alcuni punti.