Le ragioni delle offensive di Russia (nel Donbass) ed Ucraina (nel Kursk)
Malgrado il gelo invernale sul campo di battaglia succedono cose importanti, soprattutto in vista del Tavolo della Pace
Le ragioni delle offensive di Russia (nel Donbass) ed Ucraina (nel Kursk)
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, con l'invasione della Russia l'allora 24 febbraio 2022, gli esperti, ma anche i fatti, ci hanno sempre raccontato lo "stallo" nei combattimenti da dicembre a febbraio causa gelo. Il freddo infatti ha sempre trasformato in inavvicinabili distese di ghiaccio le enormi pianure ucraine e così si andava avanti a scaramucce, per lo più consolidando trincee e linee difensive. Non questo inverno.
Da giorni infatti arrivano notizie di aspri compattimenti in due diverse parti, con diversi vincitori e vinti.
L'avanzata dell'Ucraina nel Kursk
A sorpresa, dopo che lo stesso Putin aveva annunciato al suo popolo ed al mondo la riconquista dei terreni presi dai soldati di Kiev in pieno territorio russo, l'esercito ucraino è avanzato ancora. 6 brigate si sono mosse cogliendo di sorpresa le forze russe (e della Corea del Nord di cui gli ucraini annunciano di aver distrutto un intero battaglione) conquistando la città di Suzhi. Un'operazione in cui è stata creata una sorta di "bolla elettromagnetica" capace di mandare fuori uso i droni russi che presidiavano dall'alto la zona, impedendo ogni tipo di azione. Senza la protezione dal cielo i mezzi pesanti e gli uomini mandati dal Presidente Zelensky sono riusciti ad avanzare per km e km.
Blogger militari russi hanno pubblicato mappe aggiornate dell'area di operazioni di Kursk che indicano che le forze ucraine hanno occupato anche Cherkasskoye Porechnoye, Martynovka e Mikhaylovka (tutte a nord-est di Sudzha e a sud-ovest di Berdin) a partire dal 5 gennaio e hanno riferito che le forze ucraine sono entrate recentemente a Novosotnitsky (appena a est di Berdin); e sono avanzate nei campi a ovest di Yamskaya Step (immediatamente a nord-ovest di Berdin) e a ovest di Novaya Sorochina (a nord di Sudzha e a nord-ovest di Berdin). I blogger militari russi hanno riferito che le forze ucraine hanno anche condotto operazioni offensive nei pressi di Nikolskiy e Alexandriya (rispettivamente a est e a sud-est di Leonidovo) e a nord di Russkaya Konopelka (a est di Sudzha) verso Pushkarnoye in piccoli gruppi di fanteria, ma non hanno fornito dettagli sull'entità di eventuali avanzate ucraine in queste aree
Oggi Mosca annuncia che l'avanzata è stata respinta e che le forze nazionali stanno ricacciando indietro gli avversari; non ci sono conferme ufficiali ma è molto probabile si tratti di propaganda.
Va aggiunta un'altra nota a favore di Zelensky e le sue truppe. La Francia ha annunciato di aver dato il via libera alla consegna di 10 aerei da combattimento Mirage 2000, della serie 5F, capace di trasportare ed utilizzare i missili a lungo raggio Storm Shadow/Scalp, utilizzati da qualche settimana sul campo di battaglia.
L'avanzata dei Russi nel Donbass
Qui la situazione è esattamente all'opposto. Kiev piange, Mosca ride. Le truppe russe hanno conquistato altro terreno nella zona di Prokovst ammainando la bandiera ucraina nella città di KUrakhovo e aprendosi la strada che punta a Dniepro, la seconda città dell'Ucraina. L'avanzata nella zona è lenta ma inesorabile, come se Zelensky ed i suoi generali, diano per scontata la perdita della regione che i russi danno già come parte del loro territorio.
Le trattative
La ragione di tanta anomala attività bellica invernale sta infatti nell'avvicinarsi del via al mandato come prossimo presidente Usa di Donald Trump. Il Tycoon fin dalla campagna elettorale va ripetendo la sua volontà di trovare un accordo di pace in grado di porre fine al combattimento. È per questo che, prima di sedersi al tavolo, le due parti vogliono arrivare in una posizione di vantaggio la più ampia possibile.
Per quanto riguarda il Donbass gli analisti sono unanimi nel ribadire come alla fine Zelensky sarà costretto a cederli a Putin mentre il ritiro dal Kursk conquistatro dall'Ucraina verrà utilizzato come "merce di scambio" nella partita delicata sul possibile ingresso in Europa e nella Nato dell'Ucraina e per la gestione delle migliaia di prigionieri.