Guerra, Onu: "570mila persone muoiono di fame". Ancora lontani da un accordo
Hamas pubblica un video mostrando tre ostaggi, successivamente ritrovati senza vita. L'OMS segnala che nel nord di Gaza non esistono più strutture ospedaliere
Video di Hamas su tre ostaggi poi trovati morti da Israele
Hamas ha pubblicato un video con le immagini di tre ostaggi, i cui corpi sono stati poi recuperati dall'esercito nei giorni scorsi. Si tratta di Elia Toledano (28 anni), Ron Sherman e Nik Beizer, entrambi soldati di 19 anni. Erano stati tutti rapiti nell'attacco del 7 ottobre: il primo al festival musicale di Reim, gli altri in una base. Nella didascalia del video diffuso su Telegram, Hamas ha affermato: "Abbiamo provato a tenerli in vita, ma Netanyahu ha insistito per ucciderli".
Hamas: "Israele fallirà nell'eliminare la resistenza"
L'obiettivo di Israele di eliminare "le forze della resistenza non si realizzerà". Lo ha detto Abu Obeida portavoce dell'ala militare della fazione islamica, secondo quanto ha riferito Haaretz. "Se Israele - ha aggiunto - vuole che i suoi prigionieri vivano, non ha altra via che fermare l'aggressione e la guerra".
Onu: 570mila persone a Gaza stanno morendo di fame
Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite rileva che più di mezzo milione di persone a Gaza stanno "morendo di fame" a causa dell'insufficiente quantità di cibo che è entrata nel territorio dallo scoppio della guerra, ormai piu' di 2 mesi fa. "È una situazione in cui più o meno tutti a Gaza sono affamati", ha detto il capo economista del Programma alimentare mondiale Arif Husain, avvertendo che, se la guerra tra Israele e Hamas continuerà agli stessi livelli e le consegne di cibo non saranno ripristinate, la popolazione potrebbe affrontare "una vera e propria carestia entro i prossimi sei mesi". Il rapporto pubblicato da 23 agenzie Onu e non governative ha rilevato che l'intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare, con 576.600 persone a livelli catastrofici di fame.
Nazioni Unite: "A sud di Gaza 93% degli sfollati soffre la fame"
L'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha dichiarato che circa il 93% degli sfollati nel sud di Gaza soffre per un "consumo alimentare inadeguato", che tradotto significa che la popolazione soffre la fame. "Le persone - e anche questo è qualcosa di completamente nuovo - stanno fermando i camion degli aiuti, prendono il cibo e lo mangiano subito", ha detto oggi l'agenzia Onu in un post su X, dove ha aggiunto: "La gente è disperata, la fame perseguita tutti".
Medioriente, continua la guerra tra Israele e Hamas: l'accordo è ancora lontano
La Casa Bianca assicura che i negoziati tra Israele e Hamas per siglare una nuova tregua a Gaza e liberare gli ostaggi sono "seri". Ma le prospettive di un'intesa a breve termine sono incerte: l'incontro con i mediatori egiziani ieri al Cairo del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, non e' andato bene, "si e' concluso senza risultati", ha raccontato una fonte palestinese.
Lo ha ripetuto anche stamane un uomo di Hamas: la proposta ruotava attorno a un cessate il fuoco di sette giorni in cambio della liberazione di 40 ostaggi, ma le fazioni palestinesi hanno risposto che "il tempo per una tregua temporanea e' finito".
Haniyeh ha detto ai mediatori egiziani che non sarà liberato nessun altro ostaggio israeliano fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco permanente. Oggi al Cairo riprendono i negoziati e nei prossimi giorni arrivera' anche una delegazione della Jihad islamica guidata dal leader, Ziad al-Nakhaleh.
Intanto al Palazzo di Vetro e' slittata ad oggi, per la terza giornata consecutiva, il voto sulla risoluzione che chiede "urgenti pause umanitarie" e corridoi per portare gli aiuti nella Striscia di Gaza oltre a sollecitare il rilascio immediato degli ostaggi.
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Hamas: nessun accordo ostaggi senza fine attacchi Israele
Nessun dialogo sugli accordi di scambio di prigionieri se non dopo "la fine dell'aggressione" israeliana. Lo hanno sostenuto in un comunicato Hamas e le fazioni palestinesi a Gaza, secondo quanto riferito dai media israeliani, tra cui Haaretz.
Si cerca una formulazione del testo su cui gli Usa non porranno il veto e il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato nelle ultime ore con le controparti di Egitto ed Emirati Arabi Uniti: e' delicato il passaggio del testo riferito alla cessazione delle ostilita', ma un altro punto critico e' anche l'ispezione dei camion di aiuti a Gaza per assicurarsi che trasportino solo beni umanitari.
L'attuale bozza propone anche un ruolo delle Nazioni Unite, un'idea a cui Israele probabilmente si oppone. Intanto, mentre secondo Hamas sono ormai 20mila le vittime civili provocate dall'offensiva, Israele continua a bombardare Gaza (sostiene di aver attaccato 230 obiettivi nelle ultime ore) e sono in corso operazioni su vasta scala in Cisgiordania, con arresti in tutto il territorio palestinese. Le forze israeliane sostengono di aver scoperto una rete di tunnel nel cuore di Gaza City con ingressi collegati alle case dei leader di Hamas.
E in Israele non si placa la polemica nata dopo l'uccisione, da parte dei soldati, di tre ostaggi tenuti prigionieri: un'inchiesta ha scoperto che, cinque giorni prima della sparatoria, un cane dell'esercito addestrato e con una telecamera aveva catturato l'audio del gruppetto in cui qualcuno chiedeva aiuto, in ebraico; ma il portavoce dell'esercito, Daniel Hagari, ha dovuto riconoscere che la registrazione non è stata ascoltata fino a dopo che gli ostaggi erano stati uccisi, uccisi nonostante avessero issato una maglietta bianca, scritto sui muri parole in ebraico con il poco cibo rimasto e gridato 'aiuto' in ebraico.
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