Guerra, Putin ha incontrato Prighozin. Kiev: "A Bakhmut russi in trappola"

Il presidente americano in Ue per il summit dell'Alleanza atlantica a Vilnius. La Russia minaccia di colpire centrali nucleari nell'est Europa

di Redazione Esteri
Putin e Prighozin 
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Guerra, il Cremlino conferma: "Incontro di tre ore tra il capo della Wagner Prighozin e Putin"

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha annunciato che il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin ha incontrato il presidente Vladimir Putin: l'incontro è avvenuto il 29 giugno, dopo l'ammutinamento del 23 giugno. Peskov ha così confermato le indiscrezioni pubblicate dalla testata francese Liberation, precisando che all'incontro hanno partecipato 35 persone, compresi Prigozhin e comandanti di vari reparti della Wagner. "L'incontro è durato quasi tre ore", ha aggiunto il portavoce, spiegando che i comandanti militari della Wagner hanno "ribadito il loro sostegno al presidente" e hanno affermato di essere pronti a continuare a combattere per la patria.

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Guerra Russia - Ucraina: Mosca ammonisce sul rischio di un incidente a Zaporizhzhia

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è invece ornata ad ammonire l'Occidente sul rischio di un incidente nucleare alla centrale di Zaporizhzhia, in Ucraina, invitando gli Alleati a discuterne nel summit Nato, in programma martedì e mercoledì a Vilnius.

Zakharova ritiene che "il vertice della Nato avrebbe dovuto dedicare la massima attenzione proprio a questo argomento", poiché "la stragrande maggioranza dei membri dell'Alleanza si troverà nella zona della distruzione diretta" in caso di incidente. In un post su Telegram ha poi accusato Kiev di infliggere "danni sistematici" all'impianto come strategia "per la propria salvezza" in quanto la controffensiva non starebbe andando come previsto. Non solo: Mosca potrebbe colpire impianti nucleari nell'Europa orientale se fosse confermato un tentativo d'attacco alla centrale russa di Smolensk con missili Nato, ha minacciato ieri sera il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.

Guerra Russia-Ucraina: Biden in Ue per la Nato frena sull'ingresso di Kiev

Nel frattempo il presidente americano Joe Biden è volato in Europa per il summit Nato di Vilnius, un nuovo test sulla sua leadership e sull'unità degli alleati, che rischia di essere minata dalle divisioni sul percorso d'ingresso di Kiev nell'Alleanza e dal veto di Turchia e Ungheria all' entrata della Svezia. Ma anche dalle critiche alla decisione del commander in chief di inviare le controverse munizioni a grappolo all'Ucraina, bandite da due terzi dei Paesi Nato perché pericolose per la popolazione civile.

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Il tour di Biden è iniziato oggi a Londra, dove è previsto l'incontro con il premier britannico Rishi Sunak a Downing Street e poi Carlo III a Windsorri. Ma l'appuntamento clou è il vertice martedì e mercoledì con i leader della Nato, presente anche la premier Giorgia Meloni.
Il presidente americano, nell'intento di evitare crepe, ha tirato una linea netta sull'Ucraina, frenando le spinte dei Paesi del fianco nordorientale per un suo rapido ingresso nell'Alleanza. Tre i motivi, spiegati in una intervista alla Cnn alla vigilia della sua partenza: "Kiev non è pronta a far parte della Nato... deve soddisfare altri requisiti", "non c'è unanimità tra i Paesi membri" e farlo ora "nel mezzo di un conflitto significherebbe entrare in guerra con la Russia", dato l'impegno alla mutua difesa "di ogni centimetro del territorio Nato".

Il presidente americano suggerisce invece di "tracciare un percorso razionale affinché l'Ucraina possa qualificarsi per poter entrare nella Nato" e promette che nel frattempo gli Stati Uniti, insieme agli alleati, continueranno a fornire sicurezza e armi all'Ucraina, "come fanno per Israele". Biden si è invece detto ottimista sull'ingresso a breve della Svezia nell'Alleanza, bloccato in particolare da Ankara, che rimprovera a Stoccolma l'ospitalità di militanti curdi e recentemente anche il corano bruciato impunemente in piazza. 

Guerra, l'Ucraina ammette per la prima volta l'assalto al ponte in Crimea. Kiev: "Le nostre forze in netta avanzata a sud di Bakhmut"

Nel frattempo è arrivata la prima ammissione ufficiale da parte di Kiev: ad attaccare il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, lo scorso 8 ottobre è stata l'Ucraina; attacco con un'autobomba all'infrastruttura voluta dallo stesso presidente Vladimir Putin. A dichiararlo la viceministra della Difesa, Hanna Malyar, che in occasione del 500mo giorno dall'inizio della guerra ha pubblicato su Telegram un elenco cronologico dei successi delle forze armate di Kiev: "273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi", si legge nel post. In precedenza, l'intelligence ucraina aveva negato la responsabilità dei servizi speciali di Kiev nell'attacco al ponte di Kerch. 

Kiev: "A Bakhmut russi in trappola. Città sotto controllo"

"Bakhmut. Il nemico è in trappola e la città viene posta sotto il controllo delle forze di difesa". Lo ha scritto su Telegram il generale ucraino Oleksandr Syrskyi. A fare eco alle parole di Syrsky anche la viceministra della difesa ucraina Hanna Malyar che, sempre su Telegram spiega che le forze di Kiev "hanno tenuto sotto controllo le entrate, le uscite e i movimenti del nemico in città per diversi giorni" e che questo è "reso possibile dal fatto che nel corso della loro avanzata, le nostre truppe hanno preso il controllo delle principali alture dominanti intorno a Bakhmut". 

 

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