Guerra, Russia impreparata: Putin sposta le truppe a Kursk ma scopre il Donbass

Il segnale che Mosca non ha riserve a sufficienza. Il generale Camporini: "Troppi nove giorni senza reagire, qualcosa non va"

di Redazione Esteri
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Guerra, l'offensiva di Putin a Kursk tarda: i tre possibili motivi. Uno è allarmante

Continua l'avanzata dell'esercito ucraino a Kursk in Russia. Putin si è fatto sorprendere dall'offensiva del generale Syrsky e questo diventa un momento della verità per i nuovi equilibri in Donbass soprattutto. Ora il presidente russo sarà costretto, infatti, a spostare le truppe in difesa di Kursk lasciando però scoperta una zona cruciale del conflitto, il Donbass appunto. In questa fase della guerra la domanda chiave diventa: riuscirà l’offensiva ucraina nella regione di Kursk - riporta Il Corriere della Sera - a costringere lo Stato maggiore russo a fermare la sua avanzata nel Donbass per inviare truppe a tappare le falle? Se i russi dovessero mutare le loro strategie sotto pressione di Kiev, significherebbe fondamentalmente tre cose: 1) Putin non ha riserve a sufficienza e il suo esercito è molto più debole di quanto vorrebbe fare credere; 2) gli ucraini hanno ripreso l’iniziativa, dettano il passo, utilizzano al meglio le loro forze e hanno ancora parecchie carte da giocare; 3) bloccare o addirittura ricacciare indietro i russi nel Donbass porta a indebolire i piani annessionistici di Putin e a rimettere sul tavolo dei negoziati la questione di tutti i territori ucraini occupati.

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Secondo l’esperto ucraino di cose militari, Roman Svitan: "Per i comandi di Kiev la situazione a Donetsk resta drammatica. I russi sono molto più forti, avanzano e gli ucraini non hanno modo di fermarli". E aggiunge: "Putin da tempo si era posto come obbiettivo principale quello di conquistare l’intero Donbass entro la fine dell’estate. Intende raggiungere i confini regionali e quindi trincerare le sue truppe per poi attendere la fine dell’inverno". Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, invece - prosegue Il Corriere - ha un parere opposto: "Mi sorprende che siano già trascorsi otto giorni(nove oggi, ndr) e ancora manchi una efficiente risposta russa all’avanzata ucraina a Kursk. Mi sarei aspettato una reazione veloce. Non sembra che le truppe di Mosca abbiano forze adeguate, forse hanno sottovalutato il pericolo. L’area ormai è molto vasta, non sappiamo quanti soldati ucraini siano coinvolti, ma è chiaro che non si tratta affatto di un blitz veloce".