Guerra Ucraina, da Xi sostegno economico a Putin: vola l'export russo in Cina

Gli Usa provano a portare la Cina dalla loro parte, ma Pechino non sembra intenzionata a fare favori a Joe Biden, Anzi aumentano le importazioni da Mosca

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Biden prova ad arruolare Xi sul petrolio russo, Pechino dice no

Gli Usa provano a portare la Cina dalla loro parte, ma Pechino non sembra intenzionata a fare favori a Joe Biden, Anzi. La Segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha affermato di aver discusso la possibilità di porre un tetto al prezzo del petrolio russo durante un incontro virtuale con il vicepremier cinese Liu He. Yellen vuole mettere all’angolo Mosca, poiché sa che il Cremlino, con la cessazione delle vendite di petrolio, sarebbe costretto a chiudere pozzi del greggio e a ridurre in modo permanente la propria capacità produttiva. 

Nuova Delhi e Pechino sono tra i principali acquirenti di petrolio russo ed entrambe si sono astenute dall’unirsi agli sforzi occidentali per sanzionare la Russia dopo la sua invasione dell’Ucraina. Gli Usa vogliono giocare la carta del controllo occidentale delle assicurazioni e del finanziamento delle spedizioni di petrolio per dettare effettivamente il prezzo a cui i diversi paesi, in primis Cina e India, possono acquistare petrolio russo.

Ma la Cina ha già detto che ritiene che la proposta Usa di fissare un tetto ai prezzi del petrolio russo "sia una questione sia molto complicata". Lo ha detto la portavoce del ministero del Commercio Shu Jueting, sul piano avanzato il 5 luglio dal segretario al Tesoro americano Janer Yellen nella videochiamata avuta con il vicepremier Liu He. Nel briefing settimanale, Shu ha notato che "gli alti prezzi internazionali del petrolio sono diventati uno dei principali fattori che guidano l'inflazione globale e la comunità internazionale ha prestato molta attenzione a questo". Ma niente promesse a Washington. La soluzione è far calare la tensione e favorire i colloqui Russia-Ucraina. 

Record di importazioni di prodotti russi da parte della Cina

E intanto anzi la Cina sembra sostenere economicamente la Russia di Putin. Le dogane cinesi hanno comunicato che le esportazioni totali della Cina nella prima metà dell'anno sono state pari a 11,14 trilioni di yuan (1,65 trilioni di dollari), con un aumento del 13,2% rispetto all'anno precedente, e le importazioni a 8,66 trilioni di yuan (1,28 trilioni di dollari), con un aumento del 4,8% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni cinesi verso la Russia sono aumentate del 2,1% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 29,55 miliardi di dollari, mentre le importazioni dalla Russia sono aumentate del 48,2%, raggiungendo 51,12 miliardi di dollari.

E anche il trasporto merci su rotaia tra Cina e Russia è più che raddoppiato nella prima metà del 2022.  È quanto affermano gli ultimi dati della China Communications and Transportation Association, pubblicati domenica 10 luglio. Il conflitto in Ucraina e le sanzioni europee avrebbero, inoltre, ridotto il traffico di merci verso l’Unione Europea a vantaggio di Mosca: oggi il 60% dei treni diretti verso l’Europa si ferma in Russia.

L’impennata dei trasporti ferroviari di merci verso il vicinato russo non arriva senza problemi. Il picco della domanda sta causando un’impennata dei prezzi, quando solo fino a pochi mesi fa la tratta verso la Russia veniva considerata tra le più economiche perché più vicina alla Cina rispetto all’Ue. Ora, invece, il prezzo di un container è salito a 15 mila dollari (contro i 2 mila pre-pandemia) e sono necessari almeno 18 giorni (contro i 13  di un tempo) per raggiungere le destinazioni russe.