Ucraina, il fronte si sposta in Crimea. "Ci fu incontro segreto Nato-Kiev"
In seguito all'attacco ucraino con i droni a obiettivi militari russi in Crimea
notiziatesto
Media: "Ci fu una riunione Kiev-Nato sulla controffensiva"
Circa undici giorni fa una delegazione della Nato avrebbe incontrato alcuni vertici militari ucraini in una località segreta al confine tra Ucraina a Polonia per discutere del mancato avanzamento della controffensiva di Kiev. A riportarlo è il Guardian che definisce l'incontro, durato cinque ore e capitanato dal capo dell'esercito ucrainao il generale Valerii Zaluzhnyi, una specie di “Consiglio di guerra”.
Zelensky sposta il fronte in Crimea: "Decine di russi uccisi"
In seguito all'attacco ucraino con i droni a obiettivi militari russi in Crimea, portato a termine dall'intelligence ucraina e dal Servizio di sicurezza civile di Kiev (Sbu), sono stati uccisi o feriti "decine di invasori". Lo riporta Ukrinform, citando fonti nello Sbu. L'attacco sarebbe stato portato a segno contro la 126esima Brigata della Flotta russa del Mar Nero in un'operazione speciale congiunta dei Servizi di sicurezza di Kiev (Sbu) e dell'esercito. Mosca, venerdì mattina, aveva riferito di aver abbattuto 42 droni ucraini in Crimea nella notte. "Possiamo parlare con certezza di diverse decine di russi uccisi e feriti", ha detto la fonte, "sono stati danneggiati anche depositi di munizioni".
Nel frattempo, la Russia ha riferito di un nuovo attacco di droni su Mosca che ha nuovamente costretto le autorità a chiudere temporaneamente tutti e tre i principali aeroporti che servono la capitale. Due degli aeroporti, Sheremetyevo e Domodedovodi, sono stati intanto riaperti. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha detto che un drone è stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea sul distretto Istra della regione di Mosca. Il distretto si trova a circa 50 km (31 miglia) a ovest del Cremlino.
Anche ieri i tre principali aeroporti di Mosca, Sheremetyevo, Domodedovo e Vnukovo, hanno sospeso i voli per un paio d'ore, ha riferito l'agenzia di stampa Tass. Gli attacchi aerei su Mosca e su altri territori controllati dalla Russia si sono intensificati nelle ultime settimane, inclusi 42 droni intercettati venerdì sulla penisola di Crimea controllata dalla Russia: uno dei più grandi attacchi aerei segnalati dall'inizio della guerra. Sebbene gli attacchi non abbiano causato danni ingenti, la loro intensità ha costretto le autorità russe a chiudere temporaneamente più volte questa settimana gli aeroporti che servono la capitale.
*BRPAGE*
L'ambasciatore di Mosca a Tajani: "Condanni gli attacchi di Kiev contro gli ortodossi"
L'Italia e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, condannino le "persecuzioni" di Kiev nei confronti di "milioni di fedeli della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica". Lo scrive in un post sui social l'ambasciata della federazione russa in Italia. Nel post si ricorda che "qualche giorno fa, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, Antonio Tajani, ha rilasciato un'importante dichiarazione in occasione della Giornata Internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza fondati su motivi religiosi o di opinione", ribadendo 'il massimo impegno personale e del Governo italiano nel proteggere e promuovere la libertà di religione o di credo e i diritti fondamentali delle persone appartenenti a minoranze etniche o religiose ovunque nel mondo, sia sul piano dei rapporti bilaterali che nel quadro dell’Unione Europea e delle Organizzazioni internazionali. "Tajani ha espresso particolare preoccupazione sul grave e costante peggioramento su larga scala della situazione relativa al rispetto della libertà religiosa, in particolare nel caso dei credenti cristiani", aggiunge il post dell'ambasciata russa.
"Tuttavia - prosegue l'ambasciata di Mosca a Roma - nel comunicato non si fa alcun cenno a quanto sta accadendo in questi giorni a Kiev e in generale in Ucraina, dove il clero e milioni di fedeli della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica sono sottoposti a costante persecuzione. Si tratta, infatti, di una guerra lanciata dal regime di Kiev contro l'Ortodossia canonica: raid con chiese sequestrate, continue perquisizioni, detenzioni, arresti, interrogatori ai sacerdoti, privati dei loro beni e del diritto di cittadinanza, pressioni psicologiche, fino all'eliminazione fisica".
"La situazione più grave - secondo l'ambasciata russa in Italia - si registra attorno al Monastero delle Grotte di Kiev. Il 15 agosto scorso, il Santuario ortodosso è stato oggetto di sequestro da parte di un gruppo di predoni organizzato dal regime di Zelensky per espellere i monaci, gli abitanti e i fedeli, trasformandolo in un luogo di riabilitazione e di certe dubbie pratiche curative per i militanti delle Forze Armate ucraine reduci dalle operazioni in Donbass. Di fronte a questi atti criminali inconfutabili ci si aspetterebbe una decisa condanna da parte di Roma del regime di Kiev. Infatti, proprio di questo si tratta nella dichiarazione dell’On. Antonio Tajani sulla priorità di garantire ”la libertà di religione o di credo e il contrasto a violenza e discriminazione su base religiosa”, sull’impegno dell'Italia ”a sostenere il dialogo interreligioso e la collaborazione interreligiosa per diffondere il rispetto e la conoscenza reciproca tra appartenenti a fedi diverse, contrastare le discriminazioni, promuovere l’eguaglianza tra persone senza distinzioni di religione o credo e impegnare le diverse religioni in un lavoro comune a difesa della pace e della dignità umana”.
Media: "Ci fu una riunione Kiev-Nato sulla controffensiva"
Circa undici giorni fa una delegazione della Nato avrebbe incontrato alcuni vertici militari ucraini in una località segreta al confine tra Ucraina a Polonia per discutere del mancato avanzamento della controffensiva di Kiev. A riportarlo è il Guardian che definisce l'incontro, durato cinque ore e capitanato dal capo dell'esercito ucrainao il generale Valerii Zaluzhnyi, una specie di “Consiglio di guerra”.
Zelensky sposta il fronte in Crimea: "Decine di russi uccisi"
In seguito all'attacco ucraino con i droni a obiettivi militari russi in Crimea, portato a termine dall'intelligence ucraina e dal Servizio di sicurezza civile di Kiev (Sbu), sono stati uccisi o feriti "decine di invasori". Lo riporta Ukrinform, citando fonti nello Sbu. L'attacco sarebbe stato portato a segno contro la 126esima Brigata della Flotta russa del Mar Nero in un'operazione speciale congiunta dei Servizi di sicurezza di Kiev (Sbu) e dell'esercito. Mosca, venerdì mattina, aveva riferito di aver abbattuto 42 droni ucraini in Crimea nella notte. "Possiamo parlare con certezza di diverse decine di russi uccisi e feriti", ha detto la fonte, "sono stati danneggiati anche depositi di munizioni".
Nel frattempo, la Russia ha riferito di un nuovo attacco di droni su Mosca che ha nuovamente costretto le autorità a chiudere temporaneamente tutti e tre i principali aeroporti che servono la capitale. Due degli aeroporti, Sheremetyevo e Domodedovodi, sono stati intanto riaperti. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha detto che un drone è stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea sul distretto Istra della regione di Mosca. Il distretto si trova a circa 50 km (31 miglia) a ovest del Cremlino.
Anche ieri i tre principali aeroporti di Mosca, Sheremetyevo, Domodedovo e Vnukovo, hanno sospeso i voli per un paio d'ore, ha riferito l'agenzia di stampa Tass. Gli attacchi aerei su Mosca e su altri territori controllati dalla Russia si sono intensificati nelle ultime settimane, inclusi 42 droni intercettati venerdì sulla penisola di Crimea controllata dalla Russia: uno dei più grandi attacchi aerei segnalati dall'inizio della guerra. Sebbene gli attacchi non abbiano causato danni ingenti, la loro intensità ha costretto le autorità russe a chiudere temporaneamente più volte questa settimana gli aeroporti che servono la capitale.
L'ambasciatore di Mosca a Tajani: "Condanni gli attacchi di Kiev contro gli ortodossi"
L'Italia e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, condannino le "persecuzioni" di Kiev nei confronti di "milioni di fedeli della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica". Lo scrive in un post sui social l'ambasciata della federazione russa in Italia. Nel post si ricorda che "qualche giorno fa, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, Antonio Tajani, ha rilasciato un'importante dichiarazione in occasione della Giornata Internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza fondati su motivi religiosi o di opinione", ribadendo 'il massimo impegno personale e del Governo italiano nel proteggere e promuovere la libertà di religione o di credo e i diritti fondamentali delle persone appartenenti a minoranze etniche o religiose ovunque nel mondo, sia sul piano dei rapporti bilaterali che nel quadro dell’Unione Europea e delle Organizzazioni internazionali. "Tajani ha espresso particolare preoccupazione sul grave e costante peggioramento su larga scala della situazione relativa al rispetto della libertà religiosa, in particolare nel caso dei credenti cristiani", aggiunge il post dell'ambasciata russa.
"Tuttavia - prosegue l'ambasciata di Mosca a Roma - nel comunicato non si fa alcun cenno a quanto sta accadendo in questi giorni a Kiev e in generale in Ucraina, dove il clero e milioni di fedeli della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica sono sottoposti a costante persecuzione. Si tratta, infatti, di una guerra lanciata dal regime di Kiev contro l'Ortodossia canonica: raid con chiese sequestrate, continue perquisizioni, detenzioni, arresti, interrogatori ai sacerdoti, privati dei loro beni e del diritto di cittadinanza, pressioni psicologiche, fino all'eliminazione fisica".
"La situazione più grave - secondo l'ambasciata russa in Italia - si registra attorno al Monastero delle Grotte di Kiev. Il 15 agosto scorso, il Santuario ortodosso è stato oggetto di sequestro da parte di un gruppo di predoni organizzato dal regime di Zelensky per espellere i monaci, gli abitanti e i fedeli, trasformandolo in un luogo di riabilitazione e di certe dubbie pratiche curative per i militanti delle Forze Armate ucraine reduci dalle operazioni in Donbass. Di fronte a questi atti criminali inconfutabili ci si aspetterebbe una decisa condanna da parte di Roma del regime di Kiev. Infatti, proprio di questo si tratta nella dichiarazione dell’On. Antonio Tajani sulla priorità di garantire ”la libertà di religione o di credo e il contrasto a violenza e discriminazione su base religiosa”, sull’impegno dell'Italia ”a sostenere il dialogo interreligioso e la collaborazione interreligiosa per diffondere il rispetto e la conoscenza reciproca tra appartenenti a fedi diverse, contrastare le discriminazioni, promuovere l’eguaglianza tra persone senza distinzioni di religione o credo e impegnare le diverse religioni in un lavoro comune a difesa della pace e della dignità umana”.