Guerra Ucraina, pronta l'offensiva di Putin in primavera. Trema l'Europa

C'è un solo modo per fermare Putin e l'espansione della Russia: aiutare l'Ucraina a vincere la guerra

Di Massimo Falcioni
Vladimir Putin
Esteri

Guerra Ucraina, pronta l'offensiva di Putin in primavera

Continua a fare la voce grossa Vladimir Putin minacciando l’Occidente e intanto preparandosi all’offensiva di primavera in Ucraina in una guerra che, secondo il rais del Cremlino, può durare anche cinque anni. Ma anche chiudersi a breve, se a Zelensky non verranno dati tutti gli aiuti necessari. Così, vista l’aria che tira nei due principali teatri di guerra in corso e dintorni a un tiro di schioppo dall’Europa, seguendo il detto latino: “Si vis pacem, para bellum”, anche la Ue pare decisa a prepararsi a ogni eventualità, armandosi.

Chiare le recenti dichiarazioni a Stoccolma della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “L’invasione russa dell’Ucraina è stata una sveglia per l’Europa: dobbiamo ripensare la nostra difesa e la base industriale della difesa. A marzo la Commissione Ue presenterà un piano per la difesa comune in UE”. A portarsi avanti con il lavoro sono i Paesi Baltici (6 milioni di abitanti fra Estonia, Lettonia, Lituania) che si blindano contro la minaccia russa, certi che se Putin non verrà sconfitto in Ucraina attaccherà poi anche i Paesi Nato.

In questo contesto ecco la maxi esercitazione militare con tutti i 31 Paesi NATO, dalla prossima settimana a fine maggio, la più massiccia dai tempi della guerra fredda, dal Nord America al fianco orientale della Nato, vicino al confine russo: più di 90 mila soldati, 50 navi, 80 aerei per simulare un attacco russo. Qui siamo. Pochi giorni fa, a Davos, Zelensky ha rilanciato un piano di pace auspicabile quanto irrealistico: in sostanza si chiede alla Russia di restituire tutti i territori occupati in Ucraina, in pratica la resa di Putin.

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Il tutto in un quadro economico di grandi difficoltà sia per la Russia che per l’Ucraina. È solo la forte produzione di armamenti (aumento del 70% delle spese militari) a spingere l’economia russa, con conseguenze deformanti nella percezione dei dati e della realtà economica dopo l’invasione dell’Ucraina. La realtà è che aumentano l’inflazione (7,5% con tetto al 14,2% a fine anno) e la dipendenza dalle importazioni, specialmente dalla Cina. L’Ucraina non sta meglio e questa situazione di forte piano inclinato può essere percepita anche “a occhio”.

Nel 2022 il Paese ha perso oltre un terzo del Pil e l’inflazione viaggia sopra il 30%. Solo grazie ai continui e forti aiuti internazionali a fine 2023 l’inflazione è scesa sotto il 6% e l’economia è tornata a crescere (+4,9%). Ogni giorno di guerra, oltre a produrre morti e feriti, porta distruzioni. All’Ucraina servono appoggi politici e istituzionali internazionali e, al contempo, armi adeguate. Kiev ha bisogno con urgenza che gli Stati Uniti e l’Unione Europea sblocchino i fondi congelati lo scorso anno.

Dopo lo stop del Congresso americano (dovuto ai repubblicani che vogliono investimenti per fermare l’immigrazione irregolare) è ancora bloccato l’ultimo piano di aiuti da 61 miliardi di dollari. C’è anche il nodo dell’Ungheria che il 14 dicembre scorso nel Consiglio europeo aveva bloccato i 50 miliardi di auro a favore dell’Ucraina per i prossimi quattro anni anche se pare certo che in occasione del prossimo vertice di emergenza del 1° febbraio, l’Unione europea approverà il pacchetto di aiuti da 50 miliardi per Kiev. Montagne di soldi buttati via quelli dati all’Ucraina? Soldi e armamenti utili, anzi indispensabili, per poter contrastare i Paesi illiberali, autarchici o chiaramente dittatoriali, pur diversi fra loro ma tutti non democratici e anti democratici.

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Insomma, è ora che gli europei comprendano che la nostra libertà, la nostra democrazia, il nostro modo di vivere non può essere più delegata agli americani, come è stato ed è, dalla Seconda guerra mondiale. La UE deve essere capace di difendersi da sola, considerando altri paesi, USA in testa, alleati. Si sta preparando una guerra in Europa? Intanto la guerra in Europa, dopo l’invasione della Russia all’Ucraina di due anni fa, c’è già. Se Putin vince la sua guerra in Ucraina ci sarà, nei modi e nei tempi tutti da definire, una estensione della Russia a Occidente, forse un doppione di quanto fatto da Stalin dopo il 1945

Il 17 marzo 2024 la Russia tornerà alle urne per le elezioni-farsa presidenziali. La frase scritta sui manifesti elettorali di Putin: “I confini della Russia non finiscono mai” è indicativa di quel che il rais pensa e vuole: difendere i russi ovunque si trovino, allargare la Russia a Ovest non più o non solo sul piano culturale-ideologico ma anche con le armi. Mosca potrebbe attaccare i paesi baltici già nel 2025 per poi procedere a Ovest. Nei progetti di Mosca c’è la possibilità dell’uso delle bombe atomiche.

Obiettivo: offensiva russa in Ucraina già dalla prossima primavera, Paese da “distruggere” senza l’aiuto dell’Occidente, prima fase di una nuova azione ben più vasta da avviare fra le due elezioni in Occidente, quelle in Europa dal 6 al 9 giugno 2024 e quelle in USA del 5 novembre 2024. I baltici e la Polonia e l’Europa e tutto l’Occidente hanno un modo solo per evitare questa prospettiva: aiutare l’Ucraina a vincere.

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