Guerra Ucraina, Zelensky: "Decuplicare armi". Il figlio di Peskov coi Wagner
Kiev chiede un esponenziale aumento dell'invio di armi per battere la Russia. E il figlio del portavoce del Cremlino ammette di aver combattuto coi mercenari
L'Ucaina chiede di decuplicare gli aiuti militari, il figlio di Peskov combatte coi mercenari di Prigozhin
"Siamo grati ai nostri alleati per il loro aiuto militare. Ma non è abbastanza. L'Ucraina ha bisogno di 10 volte di più per porre fine all'aggressione russa quest'anno. Pertanto chiediamo ai nostri partner di oltrepassare tutte le linee rosse artificiali e destinare l'1% del Pil per consegne di armi". Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri ucraino, Andriy Melnik, in un'intervista rilanciata sul suo profilo Twitter.
Nikolai Choles, figlio del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha confermato di aver combatturo in Ucraina nelle fila della compagnia di mercenari Wagner. A darne la notizia era stato il fondatore della famigerata società di contractor russi, Evgheni Prigozhin, a cui ha poi fatto seguito la conferma di Choles in un'intervista alla Komsomolskaya Pravda.
"Quando ho deciso di partecipare all'operazione militare speciale non sapevo bene come fare, perché quando tutto è iniziato, non c'erano tante informazioni come adesso", ha raccontato. "Sono quindi dovuto andare da mio padre e gli ho chiesto come contattare i Wagner e mi ha aiutato", ha riferito il giovane confermando che appunto era stato il portavoce di Putin a parlare direttamente con Prigozhin del possibile arruolamento. Choles però non ha spiegato perché avrebbe deciso di sottoscrivere un contratto con la Wagner e non di arruolarsi col ministero della Difesa.
Il figlio di Peskov, che porta il cognome del suo patrigno, ha detto di essere andato a combattere perché lo considerava suo dovere. Secondo quanto riferito, i suoi genitori hanno sostenuto questa decisione: "Mi hanno chiesto se ero sicuro di aver capito dove stavo andando? Ho risposto di sì. E mi hanno detto di andare avanti".