Hamas accetta i negoziati sugli ostaggi anche senza tregua permanente

L'annuncio di un alto funzionario della fazione palestinese che governa Gaza

di Redazione
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Esteri

Guerra, niente tregua totale ma si apre uno spiraglio sugli ostaggi 

Hamas accetta di negoziare sugli ostaggi anche in assenza di un cessate il fuoco permanente. Lo ha riferito un alto funzionario della fazione palestinese che governa Gaza. Hamas aveva richiesto che Israele "accettasse un cessate il fuoco completo e permanente" per avviare i colloqui sullo scambio di ostaggi e porre fine alla guerra che durava da nove mesi, ha ricordato il funzionario, aggiungendo che "questo passaggio è stato aggirato, poiché i mediatori (del Qatar) hanno promesso che finché fossero continuate le trattative sui prigionieri, il cessate il fuoco sarebbe continuato".

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Gallant: "Combatteremo Hezbollah anche con la tregua a Gaza"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant afferma che l'Idf continuerà a combattere Hezbollah in Libano anche se Israele raggiungerà una tregua nella Striscia di Gaza. "Ho dato ordini chiari alle forze sia del sud che del nord, sono due settori separati. Anche se raggiungessimo un accordo sugli ostaggi, e spero vivamente che riusciremo a farlo nel sud, ciò non sarà legato a ciò che sta accadendo qui, a meno che Hezbollah non raggiunga un accordo" con Israele, ha detto alle truppe durante una visita nella regione del Monte Hermon. "Anche se c'è un cessate il fuoco (a Gaza), qui continuiamo a combattere", ha detto.

Proteste in Israele, dimostranti chiedono la liberazione degli ostaggi

Nuove proteste oggi in Israele per aumentare la pressione sul governo Netanyahu affinché raggiunga un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco: i manifestanti hanno bloccato numerose strade del Paese e organizzato picchetti davanti alle abitazioni di molti ministri, riporta il Guardian. Le proteste sono iniziate alle 6:29 (le 5:29 in Italia), ovvero l'ora dell'assalto di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso, secondo i media nazionali. I manifestanti sono scesi in piazza, bloccando il traffico nelle ore di punta nei principali incroci del Paese. Sull'autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme, inoltre, sono stati incendiati pneumatici. Gruppi di manifestanti con megafoni e striscioni hanno protestato anche davanti alle abitazioni di numerosi ministri e parlamentari della coalizione. "Fallimento totale! Fallimento totale!", ha urlato una piccola folla davanti alla casa del ministro Ron Dermer, un membro della cerchia ristretta del premier Benjamin Netanyahu. 


Gaza: media, 6 morti in un raid di Israele su Zawaida

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che sei persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito stanotte la città di Zawaida, nel centro della Striscia di Gaza. Nelle stesse ore sette persone sono rimaste ferite in altri raid effettuati sul campo profughi di Nuseirat e sulla città meridionale di Khan Yunis, sempre secondo la Wafa. Ieri sera altre vittime erano state segnalate nella città di Gaza. Il bilancio nell'enclave palestinese dal 7 ottobre scorso è di almeno 38.098 morti e 87.705 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.