Harris: "Non è il risultato che volevo". Sconfitta totale contro Trump, 5mln di voti in meno e niente ondata femminile

Elezioni Usa, i risultati ufficiali evidenziano ancora di più il flop della candidata dem

di Redazione Esteri

Kamala Harris

Vicepresidente degli Stati Uniti d'America

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Elezioni Usa 2024, l'analisi della sconfitta totale di Harris. Non ha ceduto a Trump solo gli Stati in bilico...

Le elezioni Usa si sono concluse con il netto successo di Trump, il repubblicano è il 47esimo presidente. Il suo ritorno alla Casa Bianca però apre inevitabilmente la crisi nei democratici. Harris non ha perso per pochi voti e qualche Stato in bilico, ma la sconfitta è stata nettissima, molto superiore alle attese. Battuta nel voto popolare, Trump ha preso oltre 5 milioni di voti in più e inoltre i repubblicani hanno riconquistato anche il Senato e sono vicini anche alla maggioranza alla Camera. Harris ci ha messo 24 ore per metabolizzare la grandezza della sconfitta, poi alle 22 italiane ha parlato: "Non è il risultato che volevo, ma il mio cuore è comunque pieno di gratitudine e orgoglio per quello che abbiamo fatto in questi 107 giorni di campagna elettorale costruendo comunità, creando nuove coalizioni sociali che terranno accesa la luce che brillerà sempre luminosa: quella dei valori, degli ideali che riflettono il meglio della nostra nazione. Non molliamo, continuiamo a lottare".

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Ha ammesso la delusione, ha mostrato di capire la gravità politica della sconfitta quando ha notato, con una punta di malinconia che "è quando il cielo è più buio che riesci a vedere bene le stelle, miliardi di stelle che devono darci la luce dell’ottimismo". Poi - riporta Il Corriere della Sera - ha invitato tutti a non disperare: "È il momento di rimboccarsi le maniche, non di lasciarsi andare. Ho chiamato Trump per concedere l’elezione. Ma non concedo i valori della nostra lotta politica e degli ideali che hanno riempito questa campagna: accettiamo il risultato e assicureremo un pacifico trasferimento dei poteri mettendo al primo posto il rispetto della Costituzione e non il potere di un leader come si fa nelle monarchie o nelle tirannie".

Alla fine forse, - riporta Il Corriere - più ancora del rammarico per il maschilismo dell’elettorato Usa — un dato di fatto col quale sapeva da tempo di dover fare i conti — a Kamala deve essere bruciato il fatto che l’attesa onda possente delle donne non si è materializzata: ha avuto la maggioranza del voto femminile, come previsto, ma non è andata oltre un modesto 54 per cento: non proprio una valanga.

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