Iran, orrore senza fine: "Studenti avvelenati per evitare che studino"

Gas dalle fogne per sterminare gli studenti, su affaritaliani.it parla Rayhane Tabrizi, attivista iraniana che da 14 anni vive in Italia

di Barbara Crimaudo
Esteri

Iran, il regime ora avvelena ragazzi e ragazze. Le rivelazioni dell'attivista Rayhane Tabrizi ad affaritaliani.it

Terrore, morte  e una lunga scia di sangue continuano a segnare la storia dell'Iran. Il regime mette a segno l'ennesima crudeltà: avvelena direttamente bambine e ragazzeaffinché non vadano a scuola. Non solo, affaritaliani.it apprende direttamente da un'attivista iraniana che da 14 anni vive in Italia, Rayhane Tabrizi, che di mira sono presi in successione: le scuole medie, i licei e le università, dove si stanno registrando numerose morti per avelenamento da gas di studenti senza distinzione di sesso.

In poche parole il regime ora ha nel mirino quello di sterminare la "GenZ", fatta di ragazze e ragazzi con tanti sogni in tasca, che voglio vedere il loro Paese libero dal regime, soprattutto vogliono poter vivere la loro età con la spensieratezza che non hanno mai conosciuto.

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Fino ad ora ci sono giunte notizie che ad essere avvelenate dal regime sono solo le bambine, come stanno veramente le cose?

"No, non è così. Il regime sta attuando una strategia per mettere paura e sterminare la "GenZ", così ha iniziato ad avvelenare con i gas che provengono dalle fogne ragazzi e ragazze delle scuole medie e dei licei. All'inizio i primi episodi sono stati giustificati dal governo come un 'cattivo malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento nelle aule', ma il crescenrte numero casi di avvelenamento e di morti ha iniziato a sollevare le ennesime proteste. Poi, finalmente il gruppo estremista Haizarehgard è uscito allo scoperto e dichiarato che gli avvelenamenti sono per loro mano. Sulla vicenda stanno indagando anche i servizi segreti iraniani".

Come riescono ad arrivare all'interno delle aule e quale sistema adottano per avvelenare gli studenti? In quante scuole si sono registrati gli avvelenamenti da gas di scarico?

"Semplice, collegano i gas provenienti dalle fogne ai tubi del sistema di riscaldamento, a loro volta genera il gas che i ragazzi inalano in classe avvertendone cattivo odore. Fino a ora sono diverse le scuole prese di mira nelle città di: Qom, Adebil, Qazvim e altre (sotto riportiamo l'elenco completo, in lingua farsi)".

È la prima volta che il regime pratica l'avvelenamento per disseminare la paura?

"No, non è la prima volta. Tutto è iniziato qualche mese fa, dopo le proteste in piazza susseguite alla morte della 22enne Mahsa Amini, presso alcune università molte studentesse hanno iniziato a stare male, dopo aver mangiato dei pasti consumati presso i dormitori. Ecco in quel caso il regime ha addirittura chiuso cliniche, ospedali e ambulatori medici e molte di loro sono state curate di nascosto dai dottori".

I genitori di tutti i ragazzi/e morti/e che cosa stanno facendo? Come giustificano tutto questo?

"All'inizio quando gli veniva data la spiegazione che i figli erano morti o d'infarto o si erano suicidati, non avevano posto obiezioni. Ma ora no, i casi sono troppi e alcuni trovano il coraggio di denunciare. Però, proprio in queste ore mi è arrivata la notizia della morte di Fatemeh Rezaei, una ragazza di 11, cui padre è stato costretto, messo sotto pressione dal regime, ad ammettere che la figlia è morta per altri motivi".

Perchè ora il regime ha preso di mira anche i ragazzi?

"Specifichiamo il regime prende di mira i giovani in generale che non accettano le loro regole. Ora ha l'obiettivo, come dicevo prima, di colpire e sterminare la "GenZ". Tutti i ragazzi devono piegarsi e per far comprendere ciò hanno scelto la strada breve perchè non hanno più tempo: l'avvelenamento".

Perché il regime non ha più tempo?

"Ecco ora veniamo al vero nodo. Le casse del regime iniziano a essere vuote, dallo scorso settembre quando sono iniziate le proteste in piazza sono state svuotate le banche, nessuno paga più con bancomat o carte di credito, la spesa si fa dai piccoli artigiani. In poche parole il denaro circola sempre meno".

Quindi il regime ha i giorni contati perché non ha quasi più soldi?

"Sì, il fattore economico sta danneggiando notevolmente il regime unito ai numerosi scioperi. Molti dipendendi delle grandi aziende incluse le petrolifere da mesi incrociano le braccia, perchè non ricevono gli stipendi e protestano affinché tutto questo terrore e orrore cessi. Soprattutto, ora gli stipendi non valgano quasi più nulla ad esempio: la carne rossa costa circa 500 mila toman, uno stipendio medio è poco meno di 1milione e 800mila toman".

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Quindi le proteste in piazza continuano?

"Si protesta senza interruzione, a partire dai funerali dei ragazzi, che radunano sempre numerose folle. Ogni venerdì, dopo la preghiera si scende in piazza, poi, per il calendario persiano ora si avvicina un periodo caldo di festività e sono state già annunciate numerose manifestazioni".

Il governo iraniano in tutto questo come si comporta?

"Il governo dice di aver allertato i servizi segreti in merito, di condurre delle indagini per capire la natura degli avvelenamenti. Mentre proprio dai servizi segreti della Norvegia, PST, arriva un report su come la cyber sicurezza del regime abbia messo sottocontrollo smartphone e tablet per non far veicolare social e informazioni che vadano contro. Insomma gli iraniani dissidenti sono monitorati, così come i loro device".

Che cosa dobbiamo ancora aspettarci dal regime?

"Ora se la stanno prendendo con i ragazzi piccoli, il popolo iraniano è stanco ma non molla. Anzi va avanti e lotta, la fine potrebbe essere vicina il fattore economia sta contribuendo al fallimento e porterebbe a far cessare tutto questo orrore. Noi come attivisti abbiamo il compito di far sapere cosa accade nel nostro Paese".

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