Israele, altro che tregua. Raid contro Houthi e attacco di terra in Libano. Nasrallah, la fine nel bunker nordcoreano
Salgono a mille le vittime in Libano, ma Netanyahu non si ferma: vuole distruggere Beirut: "Nessun luogo è troppo lontano"
Guerra Israele, il giallo del corpo "intatto" di Nasrallah: il retroscena sulla morte di Hezbollah
Emergono nuovi dettagli sulla morte di Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso nel blitz compiuto da Israele a Dahieh venerdì scorso. Per recuperare il corpo del capo delle milizie sciite in Libano i soccorritori hanno lavorato giorno e notte, esposti al pericolo di nuovi bombardamenti e con la pressione morale di recuperare il cadavere di uno dei leader più seguiti di tutto il Medio Oriente. Dalle immagini diffuse in rete si evince come per il recupero sia stata utilizzata una gru scesa in profondità metri e metri. E se i media israeliani parlano di "Nasrallah morto per soffocamento in un bunker non ventilato, ucciso dai gas tossici delle esplosioni", c’è chi in rete ipotizza che il leader di Hezbollah sia morto in un bunker costruito dai nordcoreani.
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Un'ipotesi suggestiva che rimbalza. Intanto il gruppo sciita libanese Hezbollah ha smentito questo lunedì che il religioso Hashem Safi al Din sia stato scelto come segretario generale del movimento politico e armato dell'organizzazione, secondo le informazioni diffuse sul suo canale Telegram. Ore prima, i media arabi Al Arabiya e Al Hadath avevano riferito che il cugino del leader di Hezbollah Hasan Nasrallah, morto in un bombardamento israeliano alla periferia di Beirut sabato scorso, sarebbe stato il suo successore. "In risposta alle notizie circolate in alcuni media sulle modalità organizzative all'interno della leadership di Hezbollah. Vogliamo chiarire che le relative informazioni non sono importanti e non possono essere considerate valide finché non verrà rilasciata una dichiarazione ufficiale", ha assicurato il comunicato del gruppo sciita libanese.
Ma intanto Israele non ha nessuna intenzione di fermarsi e attacca su due fronti, da una parte colpisce pesantemente in Yemen con l'obiettivo di replicare il blitz compiuto in Libano per sterminare i vertici degli Houthi e dall'altra prepara un attacco di terra proprio in Libano. Continuano i colpi anche a Sud — colpita pure Sidone — ma soprattutto sulla valle della Bekaa, per un totale di 120 obiettivi bombardati e un bilancio totale che ieri ha superato le mille vittime in 10 giorni, centinaia di migliaia di sfollati interni e 70 mila in Siria. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito decine di obiettivi di Hezbollah nella regione libanese della Bekaa. I jet dell'aeronautica israeliana "hanno attaccato dozzine di strutture di lancio ed edifici dove erano immagazzinate armi nella Bekaa in Libano", si legge in una dichiarazione su Telegram, aggiungendo che i siti erano collegati a Hezbollah. Israele "continuerà ad attaccare con forza, a danneggiare e a degradare le capacità militari e le infrastrutture di Hezbollah in Libano".
Wsj, forze speciali Idf entrate nei tunnel di Hezbollah
I piccoli raid effettuati dalle forze speciali israeliane in Libano negli ultimi mesi hanno incluso anche l'invio di truppe nei tunnel di Hezbollah lungo il confine. Lo riporta il Wall Street Journal secondo cui i raid mirati sono in vista di una possibile operazione di terra piu' ampia che potrebbe avvenire gia' questa settimana. Anche se, spiega il giornale, invece dell'incursione l'Idf potrebbe optare per raid piu' ampi in Libano. La rete di tunnel di Hezbollah e' lunga complessivamente diverse centinaia di chilometri secondo gli esperti. Hezbollah ha anche scavato tunnel direttamente in Israele, ma quei tunnel tattici sono stati esposti e distrutti dall'Idf nell'operazione Northern Shield del gennaio 2019.
Il premier libanese: pronti a mandare esercito al Sud
Il premier libanese Najib Mikati ha dichiarato che il governo e' pronto a inviare l'esercito nel Sud del Paese. A riportare la notizia Middle East Eye. Mikati ha citato la risoluzione Onu 1701, risalente alla guerra tra Libano e Israele del 2006 e riguardante la collaborazione a fini di peacekeeping tra le Nazioni Unite e l'esercito libanese, varata al fine di mantenere al sicuro il confine sud. Il premier libanese cerca di evitare l'intervento di terra da parte delle forze armate israeliane attraverso l'intervento delle Nazioni Unite. In base a quanto riportato, se i militari israeliani dovessero penetrare via terra e l'Onu non dovesse intervenire allora l'esercito regolare libanese verrebbe inviato dal governo a combattere al fianco di Hezbollah.