Israele, altro scandalo per Netanyahu: "Riceve fondi dal Qatar, come Hamas"

La vicenda rischia di provocare la caduta di Bibi

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Yair e Bibi Netanyahu
Esteri

Documenti esplosivi: "Netanyahu riceve fondi dal Qatar"

Yigal Carmon, ex consigliere per l’antiterrorismo dei premier Yitzhak Rabin e Yitzhak Shamir, ha pubblicato sul sito del Middle East Media Research Institute (Memri), un think tank privato di raccolta e analisi di informazioni da fonti aperte, un documento potenzialmente esplosivo. Come riporta il Corriere della Sera, la serie di documenti riporta informazioni sui presunti flussi di denaro riservati dal Qatar per Benjamin Netanyahu.

Nello specifico, si tratta di "una serie di documenti interni del governo del Qatar, hackerati da un’organizzazione finanziata dagli Emirati Arabi Uniti, sembrerebbero indicare che le autorità di Doha negli ultimi anni avrebbero organizzato il presunto trasferimento di decine di milioni di dollari perle campagne elettorali di Netanyahu. Il denaro, secondo le accuse ricostruite dal Memri, sarebbe stato preparato per il premier di Israele segretamente e in contanti".

Come riporta il Corriere della Sera, Carmon ha commentato: "Netanyahu è un collaboratore, un prigioniero, un ostaggio che non può criticare il Qatar: l’emirato reagirebbe". Aggiungendo che la vicenda può portare alla caduta di Bibi. All’origine di quello che sembra un caso sul punto di allargarsi c’è il cosiddetto «Project Raven», un cyber attacco su vasta scala mosso da ex agenti della National Security Agency americana che sarebbero stati reclutati con compensi elevatissimi da una società legata agli Emirati Arabi Uniti.

Come sottolinea sempre il Corriere della Sera, "dopo l’attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre, con la luce che getta sul ruolo dei fondi del Qatar all’organizzazione terroristica a Gaza, queste accuse a Netanyahu assumono maggior peso. E sollevano domande sull’attenzione che il premier dimostra per il Qatar, che peraltro non riconosce Israele. Per esempio, Netanyahu di recente ha rifiutato di proibire la distribuzione nel Paese del servizio arabo di Al Jazeera, benché l’emittente di Doha di fatto sostenga Hamas", conclude il Corriere.