Israele bombarda Rafah, attacchi aerei: strage di civili. La tregua è lontana

Hamas aveva aperto ad un cessate il fuoco, ma Netanyahu ha deciso di tirare dritto per mettere pressione in vista del negoziato di oggi in Egitto

di Redazione Esteri
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Guerra, la finta tregua e il negoziato che torna in salita. Netanyahu non si ferma

Non c'è pace tra Israele e Hamas, quando il nuovo accordo per un cessate il fuoco sembrava davvero raggiunto, Netanyahu ha dato l'ordine di attaccare Rafah, nella notte è andata in scena una pesante offensiva dell'esercito nel sud di Gaza. L'obiettivo di Israele è quello di fare "pressione" su Hamas in vista dei colloqui che si terranno oggi in Egitto con l'obiettivo dell'approvazione di una proposta di tregua che sia ritenuta soddisfacente da entrambe le parti. Un corrispondente dell'AFP in città ha riferito di pesanti bombardamenti che si sono susseguiti per tutta la notte mentre l'ospedale kuwaitiano, presente nel perimetro cittadino, ha dichiarato alle prime ore di martedì che cinque persone erano state uccise e molte altre ferite negli attacchi aerei.

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Dopo nuovi e intensi colloqui nella giornata di lunedì, Hamas ha dichiarato di aver informato i mediatori Egitto e Qatar di "approvare la loro proposta di un cessate il fuoco", spingendo la folla a scendere in piazza a Rafah. L'ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha però giudicato l'accordo come un qualcosa di ancora "lontano dalle richieste essenziali di Israele", anche se il governo di Tel Aviv ha fatto sapere di voler inviare i negoziatori per "arrivare a un accordo". Nel frattempo, ha aggiunto, "Israele sta continuando l'operazione a Rafah per esercitare una pressione militare su Hamas al fine di ottenere il rilascio dei nostri ostaggi e il conseguimento degli altri obiettivi della guerra".

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