Israele-Hamas: cessate il fuoco a un passo, vertice a Roma. La Capitale teatro delle trattative

Il direttore della Cia incontrerà i plenipotenziari di Qatar, Israele ed Egitto

di Redazione
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Benjamin Netanyahu Primo ministro di Israele
Esteri

Gaza: il direttore della Cia incontrerà domenica a Roma premier del Qatar e omologhi di Israele ed Egitto

Il direttore della Cia, William Burns, dovrebbe incontrare domenica a Roma un gruppo di funzionari di Israele, Egitto e Qatar, per portare avanti le trattative per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, funzionale anche alla liberazione degli ostaggi. Lo hanno detto alcuni funzionari anonimi al portale di informazione "Axios". L'accordo per la tregua sarebbe vicino, secondo quanto recentemente affermato ai giornalisti da un funzionario dell'amministrazione Biden, il quale ha detto che le trattative sono "nella fase conclusiva". Secondo le fonti che hanno parlato ad "Axios", Burns ha in programma per domenica una riunione a Roma con il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani; con il direttore del Mossad, David Barnea; e con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel,

Netanyahu conferma, 'negoziatori a Roma a inizio settimana' 

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, incontrando Donald Trump a Mar-a-Lago, ha detto che Israele invierà una squadra negoziale ai colloqui per il cessate il fuoco a Roma "probabilmente all'inizio della settimana". Lo scrivono i media internazionali, tra cui il Guardian. In precedenza, il reporter Barak Ravid aveva riferito sul portale Walla - citando fonti israeliane e Usa - che il capo del Mossad David Barnea incontrerà domenica nella Capitale il direttore della Cia William Burns, il premier del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal per discutere dell'accordo sugli ostaggi.

Australia, Canada e Nuova Zelanda per cessate fuoco a Gaza

"La situazione a Gaza e' catastrofica. La sofferenza umana e' inaccettabile. Non puo' continuare". Australia, Canada e Nuova Zelanda, in una dichiarazione congiunta pubblicata sul sito del governo di Trudeau, hanno lanciato un accorato appello sulla necessita' di un cessate il fuoco urgente a Gaza e sul rischio di un conflitto tra Hezbollah e Israele. "Rimaniamo inequivocabili nella nostra condanna di Hamas per le atrocita' del 7 ottobre e i continui atti di terrorismo - spiegano i tre Paesi -. Hamas deve deporre le armi e rilasciare tutti gli ostaggi. Non vediamo alcun ruolo per Hamas nel futuro governo di Gaza. Israele deve ascoltare le preoccupazioni della comunita' internazionale. La protezione dei civili e' fondamentale e un requisito ai sensi del diritto internazionale umanitario. Non si puo' costringere i civili palestinesi a pagare il prezzo della sconfitta di Hamas. Deve finire". "Un cessate il fuoco immediato e' assolutamente necessario - e' lo sfogo di Anthony Albanese, Justin Trudeau e Christopher Luxon -.

I civili devono essere protetti ed e' necessario un aumento sostenuto del flusso di assistenza in tutta Gaza per affrontare la situazione umanitaria. Sosteniamo pienamente l'accordo globale di cessate il fuoco, delineato dal presidente Biden e approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Chiediamo alle parti in conflitto di accettare l'accordo. Qualsiasi ritardo vedra' solo piu' vite perse". "Siamo impegnati - si legge ancora nella nota - a lavorare per un percorso irreversibile verso il raggiungimento di una soluzione a due Stati, in cui israeliani e palestinesi possano vivere in sicurezza all'interno di confini riconosciuti a livello internazionale. Questa e' l'unica opzione realistica per raggiungere una pace giusta e duratura. Chiediamo a Israele di rispondere in modo sostanziale al parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia e di garantire l'accertamento delle responsabilita' per i continui atti di violenza contro i palestinesi da parte di coloni estremisti, di invertire l'espansione record degli insediamenti in Cisgiordania, che sono illegali secondo il diritto internazionale, e di lavorare per una soluzione a due Stati".

"Siamo seriamente preoccupati per la prospettiva di un'ulteriore escalation in tutta la regione - hanno spiegato Australia, Canada e Nuova Zelanda -. Condanniamo l'attacco dell'Iran contro Israele del 13 e 14 aprile, chiediamo all'Iran di astenersi da ulteriori azioni destabilizzanti in Medio Oriente e chiediamo che l'Iran e i suoi gruppi affiliati, tra cui Hezbollah, cessino i loro attacchi. Condanniamo anche i continui atti sconsiderati degli Houthi, tra cui il loro attacco indiscriminato con droni a Tel Aviv e i continui attacchi alle navi internazionali".

Albanese, Trudeu e Luxon spiegano di essere "particolarmente preoccupati per la situazione lungo la linea blu, compresa l'escalation delle ostilita' e la retorica tra il gruppo terroristico Hezbollah e Israele. Ha portato allo sfollamento di migliaia di israeliani lungo il confine settentrionale e di migliaia di libanesi lungo il confine meridionale. Ulteriori ostilita' mettono a rischio decine di migliaia di civili in Libano e Israele". "Questa escalation delle ostilita' non fa che rendere piu' urgente un cessate il fuoco a Gaza. Esortiamo tutte le parti coinvolte a dar prova di moderazione e a ridurre l'escalation. Sosteniamo gli sforzi diplomatici per attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Una guerra su larga scala avrebbe conseguenze disastrose per Israele e Libano, e per i civili in tutta la regione", e' la conclusione dell'appello.