Italia-Francia: pronto il patto su industria, energia, spazio, difesa, confini

Proprio mentre il mondo si ritrova al G20 di Roma, dietro le quinte si spinge per arrivare alla firma del trattato. Secondo la Verità, vince solo Parigi

Esteri
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Proprio mentre il mondo si ritrova a Roma al G20 per cercare un modo per mandare avanti il mondo post Covid, il Quirinale spinge per il patto sulla Francia. Lo scrive La Verità, che dedica la sua apertura all'argomento. Un'intesa bilaterale che include capitoli su energia, industria, difesa, spazio e anche immigrati. La firma, secondo il quotidiano, sarebbe prevista a novembre con "parlamento e pinione pubblica all'oscuro". Eppure saranno coinvolti una serie molto lunga di capitoli, tra appalti e confini. E a guadagnarci, secondo la Verità sarebbe sostanzialmente solo Parigi.

Sì, perché secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro la Francia si metterebbe in posizione dominante nei confronti dell'Italia anche in materia di affari esteri oltre che industriali ed energetici. "Il documento mira nel suo complesso a definire per il futuro una cooperazione bilaterale rafforzata tra i due paesi sui temi della difesa, industria, giustizia, affari esteri ed europei, energia e persino gestione dei confini. Al trattato veroe  proprio sarà poi affiancato un programma di lavoro che Parigi ha chiamato feuille de route", scrive la Verità, la quale azzarda persino che "la colonna dorsale di tutto l'impianto servirà a creare percorsi di cooperazione così rigidi che qualunquw governo ci sarà a Palazzo Chigi sarà ininfluente".

L'opinione, molto forte ed estrema, espressa da La Verità viene motivata così: "RIschiamo di avere una polizia di confine condivisa senza sapere bene a quali obiettivi risponde e che logiche dovrà seguire (...) Sempre i francesi a giugno hanno chiesto un percorso blindato di aggiornamneto del programma di lavoro. Dalla proposta inviata a Parigi durante l'estate, l'Italia chiede invece formati ristretti di consultazione senza la necessità di prevedere un obbligo di risultato da cristallizzare con un ulteriore obbligo giuridico".

Nel testo ci sarebbe il rafforzamento della cooperazione bilaterale sull'urgenza climatica e transizione ecologica. "Non ci vuole tantoa  capire che ci troveremmo a dover abbandonare tratti di gas e di energia tradizionale finendo con l'importare ancora più energia francese prodotta dalle loro cenrtali". Sul piano strategico, l'Italia si impegnerebbe ad aiutare la Francia anche a livello militare su teatri come Mediteranneo, Africa subsahariane e Medioriente. Proprio dopo essere stata spesso "fregata" da Parigi, in particolare sulla Libia.

La Verità dedica un lungo dossier alla vicenda, toccando anche la corsa al Quirinale. Se non ci fosse Mario Draghi, "tutti gli altri quirinabili, soprattutto i maggiorenti del Pd, hanno l'onorificenza della République al bavero", si legge. A partire da Paolo Gentiloni, che la Verità individua in colui che ha dato la spinta iniziale al progetto di unione francoitaliana.