"Colosseo e Papa nel mirino della jihad": agghiacciante report degli 007

L’allarme è stato lanciato dalla relazione annuale dell’intelligence, secondo cui la lista dei foreign fighters italiani si attesta su circa 200 persone

Esteri
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Terrorismo, Colosseo e Santo Padre nel mirino della jihad: l'allarme dell'intelligence italiana

In Italia si mantiene alto il grado di attenzione sul rischio di rientro dei foreign fighters in territorio nazionale, dove arriverebbero “sia pure in stato di arresto o sotto falso nome, sfruttando anche circuiti criminali dediti all'immigrazione irregolare”. L’allarme è stato lanciato dalla relazione annuale dell’intelligence, secondo cui “oggetto di mirato monitoraggio sono quegli individui, colpiti da mandato di cattura internazionale per reati di natura terroristica, capaci di adattarsi temporaneamente e in maniera sommersa al territorio ospite, pur coltivando significative relazioni con estremisti all'estero”. La lista consolidata dei foreign fighters italiani si attesta su circa 200 persone, compresi i 56 deceduti.

Gli analisti del Dis - Dipartimento delle informazioni per la sicurezza - scrivono che “a livello globale e regionale, sia al Qaida che Daesh hanno proseguito nella riorganizzazione dei rispettivi assetti che, in entrambi i casi, ha portato a una decentralizzazione delle strutture di comando e controllo e a una conseguente moltiplicazione di fronti". Sarebbe evidente dunque “la volontà dello Stato Islamico di ristrutturare il proprio sodalizio in Siria e in Iraq”, dove i campi di detenzione si stanno rivelando terreno fertile per rafforzare il network. Si riconferma la dirompenza della propaganda jihadista che “ha visto le principali sigle terroristiche, specie quelle riconducibili al network jihadista globale, rilanciare prontamente la narrativa della vittoria legata alla riconquista del potere a opera dei Talebani".

Dal monitoraggio dell’intelligence emerge l’attenzione dedicata all’Italia dalla galassia mediatica jihadista, con la riproposizione in chiave minatoria di “simboli nazionali, come la bandiera italiana e il Colosseo, nonché' di immagini di luoghi o personaggi simbolo della cristianita”, tra cui Piazza San Pietro e il Pontefice. Nello specifico Daesh ha veicolato “messaggi di minacce alla Coalizione crociata europea e appelli a diffondere il terrore in Occidente, ribadendo, tra l'altro, anche la promessa di conquistare Roma".

 

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