L'FBI ritiene possibili azioni eversive di QAnon contro Biden e politici Dem

Il Senatore Democratico Martin Heinrich ha reso pubblico un report dell'intelligence americana

Attivista con il simbolo di QAnon sulla maglia
Esteri
Condividi su:

L'FBI ritiene che gli aderenti a QAnon rappresentino una minaccia per gli Stati Uniti, in quanto è probabile che organizzino forme di insurrezione violenta contro l'amministrazione di Joe Biden.

A rivelarlo è il Senatore Democratico Martin Heinrich, che ha pubblicato il rapporto inviatogli in risposta alla sua richiesta di accertamenti sul gruppo complottista. Dal documento emerge anche la possibilità che QAnon organizzi attacchi a esponenti Democratici o altri rivali politici: mentre alcuni membri si sono dissociati dal movimento, “è probabile che altri inizino a convincersi di essere obbligati a fare un passaggio da 'soldati digitali' a un reale ingaggio nel mondo reale, con violenza concreta”.

Molti degli esponenti di QAnon sostengono la teoria secondo la quale Joe Biden non avrebbe battuto Donald Trump in elezioni regolari, bensì avrebbe beneficiato di un “complotto dei poteri forti”. Altri si spingono addirittura a teorizzare l'esistenza di un “Deep State” formato da satainisti e pedofili, rilanciando accuse gravissime – senza la minima prova - che in passato erano state rivolte anche a Hilary Clinton (ma anche a Madonna, Tom Hanks, Celine Dion e Bill Gates, associati per chissà quali motivi).

Membri di QAnon, definiti da Trump “gente che ama il nostro Paese”, sono stati coinvolti nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso, nel quale ci sono stati cinque morti e oltre 400 arresti, per danni pari a circa 1,5 milioni di dollari. Un episodio che, secondo gli agenti segreti dell'intelligence a stelle e strisce, potrebbe avere un seguito.