L'Ue blocca il grano della Russia. Macron vuole dazi anche sull'Ucraina

Francia e Polonia chiedono lo stop all'import di grano ucraino, d'accordo anche Orban. La Germania invece dice no

Tags:
granomacronrussia
Emmanuel Macron
Esteri

L'UE blocca il grano della Russia ma la Francia vuole bloccare anche quello dell'Ucraina

"Abbiamo preparato una proposta per aumentare i dazi sulle importazioni dalla Russia e dalla Bielorussia" di alcuni prodotti agricoli. "Ci sono diverse buone ragioni per fare questa proposta: impedirà ai cereali russi di destabilizzare il mercato Ue; impedirà alla Russia di usare i ricavi derivanti dall'esportazione di queste merci nell'Ue e assicurerà che le esportazioni illegali russe di grano ucraino rubato non entrino nel mercato dell'Ue". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

La proposta riguarda in particolare "i cereali, i semi oleosi e i prodotti derivati" importati nell'Ue provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia, ha specificato Ursula von der Leyen. "In linea generale, per quanto mi riguarda, regolare l'import di grano è una cosa corretta". Così il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, commenta l'annuncio sul grano.

Ma intanto, scrive il Corriere della Sera, gli agricoltori europei protestano contro i prodotti agricoli ucraini a basso costo che hanno inondato il mercato interno, facendo concorrenza sleale. "E infatti nelle conclusioni del Consiglio europeo i leader Ue chiedono alla Commissione e al Consiglio (i ministri Ue) di lavorare per individuare «modalità eque ed equilibrate per affrontare le questioni connesse alle misure commerciali autonome per l’Ucraina»".

In particolare, avvisa il Corriere della Sera, "Polonia e Francia vogliono che tra i «prodotti sensibili» sia inserito anche il grano ucraino. Sulla stessa linea il premier magiaro Viktor Orbán, secondo il quale «il dumping ucraino sta lentamente distruggendo gli agricoltori europei e ungheresi». La Germania, invece, è contraria a colpire il grano ucraino perché causerebbe un danno economico importante alle già precarie casse di Kiev".