L'Ue indaga sul leader catalano Puigdemont: "E' al servizio di Mosca"

Nella commissione incaricata di valutare la sua condotta c’è anche l’ex sindaco di Milano Pisapia. Replica al veleno del leader catalano

di Redazione Esteri
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"Pugdemont? Al servizio di Mosca". Il leader indipendentista catalano al centro di un'indagine dell'Ue sulle interferenze russe. La replica: "Accuse deliranti"

Il Parlamento europeo giovedì ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione non vincolante che esprime la sua "totale indignazione e profonda preoccupazione" per i continui sforzi della Russia di minare la democrazia attraverso varie forme di interferenza e disinformazione ed esorta "le autorità giudiziarie competenti" ad indagare "effettivamente" sulle ingerenze russe con l’obbiettivo di destabilizzare alcune regioni dell’Unione europea. In particolare, gli eurodeputati - compresi quelli del Partito socialista spagnolo - chiedono di indagare sui presunti legami del Cremlino con il movimento indipendentista catalano che guidò il processo separatista sfociato nel referendum unilaterale e illegale del 2017 e nella conseguente repressione da parte del governo centrale di Madrid.

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La risoluzione prevede nello specifico una relazione sulla condotta dell’eurodeputato ed ex governatore della Catalogna Carles Puigdemont e dei suoi colleghi per verificare se hanno violato qualche clausola del Codice di condotta del Parlamento europeo. La commissione incaricata di effettuare questa valutazione è composta da otto membri di diversi partiti, tra cui l’italiano Giuliano Pisapia. Secondo il quotidiano El Mundo, "i due membri belgi sono sostenitori di Puigdemont e della sua causa". Puigdemont, leader in esilio del partito Junts per Catalunya, ha dichiarato in un’intervista di sentirsi perseguitato da "accuse deliranti" da parte dello Stato spagnolo e in un post su X ha lanciato una frecciata avvelenata al leader del Partito popolare Feijóo e ai suoi alleati nel Parlamento europeo. "Se avessimo permesso l’investitura di Alberto Nunez Feijóo a presidente del governo, invece di Pedro Sánchez tutto questo non sarebbe successo".

In una lettera inviata agli eurodeputati, aggiunge che "la leggerezza con cui è stata trattata tutta la questione russa è spaventosa" e accusa l’Europarlamento di "fare da cassa di risonanza alle strategie partigiane delle delegazioni nazionali... Il Pp spagnolo è riuscito a imporre i suoi standard alla maggioranza conservatrice europea e questa è una notizia disastrosa per il futuro dell’Unione", conclude il leader di Junts.

Secondo gli eurodeputati la Russia avrebbe fornito finanziamenti significativi, anche tramite prestiti bancari, a partiti, politici, funzionari e movimenti in diversi Paesi per interferire e ottenere influenza nei loro processi democratici. "L’ingerenza russa in Catalogna formerebbe parte di una più ampia strategia russa volta a promuovere la destabilizzazione interna e la disunità nell’Ue", afferma il testo della risoluzione, che esprime preoccupazione "per le campagne di disinformazione su larga scala che la Russia ha condotto in Catalogna, così come per i presunti intensi contatti e i numerosi incontri tra gli agenti responsabili dell’ingerenza russa con rappresentanti dell’indipendenza movimento e il governo regionale della Comunità Autonoma della Catalogna". Ovviamente, il principale sospettato è proprio Puigdemont, l’ex governatore catalano che dopo la dichiarazione unilaterale e illegale di indipendenza della Catalogna nell’ottobre 2017, scelse la fuga in Belgio per evitare l’arresto. Nei giorni scorsi, la Corte Suprema spagnola ha deciso di indagare il leader di Junts nel processo «Tsunami Democratic», sulle mobilitazioni e gli scontri avvenuti in Catalogna dopo il referendum illegale del 2017.