La Francia vieta l'abaya nelle scuole: bandita la tradizionale tunica islamica
Polemiche a Parigi dopo il divieto dell'abito lungo alle studentesse musulmane. L'annuncio del ministero dell'Istruzione: "La scuola è il tempio della laicità"
Francia, stop all'abaya nelle scuole: bandita la tradizionale tunica islamica
Il governo francese ha annunciato il divieto di indossare nelle scuole l'abaya, la tradizionale tunica islamica utilizzata da alcune donne musulmane per coprire tutto il corpo, dalle spalle ai piedi. Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Istruzione del governo di Parigi, Gabriel Attal, secondo il quale la misura è coerente con la laicità imposta negli istituti scolastici transalpini, nei quali è vietata la presenza di simboli religiosi, inclusi ad esempio i crocifissi.
La decisione arriva dopo mesi di discussioni sul tema e probabilmente susciterà la reazione dei cinque milioni di musulmani presenti in Francia. A spingere per il divieto è stata la destra transalpina, mentre la sinistra si era detta contraria. Attal ha anche annunciato che in questi giorni parlerà con i dirigenti scolastici per spiegare in che modo dovranno adoperarsi per applicare le nuove regole. Ribadendo che queste ultime saranno "chiare a livello nazionale", il che lascia intendere che non dovrebbero esserci deroghe.
A spiegarlo in diretta televisiva è stato poi il portavoce del governo, Olivier Véran, secondo cui l'abaya è "chiaramente" un abito religioso e la scuola "è il tempio della laicità". La diffusione della abaya negli spazi pubblici è stata finora "tollerata", anche se l'abito è sempre stato più frequentemente "consigliato" dai religiosi ortodossi islamici più ortodossi. "Non si va a scuola per fare proselitismo religioso ma per imparare. Quando si è in classe non ci si deve trovare esposti a segni religiosi ostentatori".
Intanto fioccano le prime critiche da sinistra, con La France Insoumise che ha denunciato il provvedimento: "Fin dove arriverà la polizia dell'abbigliamento? - ha twittato la deputata Clémentine Autain - La proposta di Gabriel Attal è incostituzionale, contraria ai principi fondatori della laicità. Sintomatica del rifiuto ossessivo dei musulmani".