La guerra continua col placet degli Usa: dal Senato 95 mld a Kiev e Tel Aviv
I signori della guerra rubano 95 miliardi di dollari ai contribuenti americani per finanziare le guerre. Il commento
La guerra continua col placet degli Usa: dal Senato 95 mld a Kiev e Tel Aviv
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato la legge sui finanziamenti militari per Ucraina, Israele e Taiwan. Biden, che la firmerà oggi, ha già fatto sapere che “le spedizioni di armi potrebbero arrivare in Ucraina già questa settimana”. Velocità resa possibile grazie al lavoro di stoccaggio e logistica intrapreso prima che il dispositivo passasse, e che garantirà rapidi rifornimenti anche a Israele.
Lo stato ebraico ha festeggiato la notizia dando ordine di attaccare “con forza estrema” la già distrutta città di Beit Lahiya, nel nord di Gaza, fino al 7 ottobre rinomata per i suoi squisiti fichi di sicomoro, le fresche sorgenti d’acqua dolce, le bacche e le distese di alberi di agrumi, scomparse anche loro sotto i cingolati delle ruspe israeliane. Qui le truppe israeliane fin da ieri pomeriggio hanno fatto irruzione seminando il panico fra le decine di migliaia di civili palestinesi accampati fra le macerie, ordinando loro di "evacuare immediatamente l’area” definita dalle stesse forze dell’IDF “zona di combattimento pericolosa".
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Anche a Rafah gli attacchi aerei sono proseguiti ininterrotti. Nelle ultime ore, tre membri della stessa famiglia sono stati uccisi e quattro feriti, dopo che un attacco aereo israeliano ha distrutto la loro casa nel centro di Rafah. E mentre la carneficina dei civili palestinesi prosegue, benedetta e legittimata dal Senato americano e dal presidente degli Stati Uniti, le squadre di medici, impegnate nella ricerca dei corpi presenti nelle tre diverse fosse comuni scoperte nell'ospedale Nasser a Khan Younis, hanno recuperato altri 100 cadaveri, arrivando così a un totale di 300 vittime. La maggior parte sembrano essere di donne e bambini. Il direttore della protezione civile colonnello Yamen Abu Suleiman ha dichiarato ieri alla CNN che “alcuni dei corpi sono stati trovati con mani e piedi legati e avevano segni di esecuzioni sul campo”. Suleiman ha aggiunto che non è possibile stabilire se sono stati sepolti vivi con i bulldozer o giustiziati prima, dal momento che “la maggior parte dei corpi sono decomposti, alcuni in maniera molto sospetta”. Un’inchiesta internazionale indipendente internazionale è da giorni invocata sia da Amnesty International, che dal Governo di Gaza che dall’ONU, ma Israele si oppone liquidando l’intera vicenda come “una menzogna indegna”.
Questo malgrado le numerose prove che ogni giorno emergono su crimini di ogni genere commessi da Israele, sia a Gaza che nei Territori occupati della Cisgiordania. Prove che gettano nuova luce sulle oscure e mendaci dichiarazioni di Netanyahu e dei suoi ministri, accompagnate da ricostruzioni manipolate e distorte, concepite e confezionate ad arte per giustificare agli occhi del mondo la pulizia etnica in corso a Gaza, e trasformare ogni dissenso in antisemitismo. Malgrado tutto questo, invece di venire sanzionato e indagato, Israele viene premiato per l’ennesima volta con 23 miliardi di dollari, tutti rubati alle tasche dei contribuenti americani. Così da oggi sappiamo con certezza che violare deliberatamente e reiteratamente la Convenzione di Ginevra, il Trattato sui Diritti umani, il Trattato sul genocidio, le ordinanze del Tribunale Internazionale di Giustizia dell’Aia e quelle dell’ONU è un affare vantaggiosissimo. Non ti getta più nella valle della Geenna ma ti eleva a “prescelto dei Signori della guerra”. Signori che nel 2023 hanno macinato fatturati da urlo, come dimostrano i risultati del nuovo Rapporto Sipri, in base al quale l’aumento generale nel 2023 è stato +6,8%. Il più alto dal 2009. Un’esplosione di compravendite che coinvolge tutto il mondo.
Samuel Phillips Huntington, uno dei massimi esperti di politica estera del XX secolo, consigliere dell'amministrazione americana ai tempi del presidente Carter, nel suo libro “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, già nel 1996 scriveva «Nel mondo che emerge, un mondo fatto di conflitti etnici e scontri di civiltà, la convinzione occidentale dell'universalità della propria cultura comporta tre problemi: è falsa, è immorale, è pericolosa». Da quel suo libro è tratta una delle citazioni che lo ha reso famoso anche fra chi i suoi libri non li ha mai sfogliati: «L'Occidente non ha conquistato il mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori o della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell'uso della violenza organizzata [il potere militare]. Gli occidentali lo dimenticano spesso, i non occidentali mai».