La strana coppia Draghi-Letta per salvare l'Ue. Il piano treni e difesa comune

Doppia spinta all'Italia per tornare ad avere peso in Europa. Trasporti, telecomunicazioni, commercio e futuro al centro dei dossier. Assist a Meloni

di Redazione Esteri
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Mario Draghi ed Enrico Letta
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Draghi-Letta, gli ex premier scendono in campo per salvare l'Europa. Italia protagonista

Il futuro dell'Europa passa dall'Italia. Se dal punto di vista economico il nostro Paese è in ritardo rispetto ad altri colossi, sul fronte degli aiuti militari ad esempio dove Chigi non può puntare su armamenti all'avanguardia, come recentemente dichiarato dal ministro della Difesa Crosetto, sul piano delle idee e delle strategie future le cose cambaino. L'Italia ha due assi nella manica, si stratta degli ex premier Mario Draghi ed Enrico Letta, che con progetti diversi stanno però contribuendo a delineare l'idea del futuro dell'Europa. Nel giro di poco più di 24 ore i due ex presidenti del Consiglio italiani - riporta Milano Finanza - hanno dato alla luce altrettanti manifesti per innovare il mercato interno e rilanciare la competitività comunitaria.

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Da una parte Enrico Letta (già premier, ministro e segretario del Pd) ha preparato un importante lavoro di indagine di 150 pagine per rafforzare lo spazio comune partendo dai tre pilastri del mercato interno: trasporti, telecomunicazioni e commercio. Dall’altra parte - prosegue Milano Finanza - Mario Draghi alla breve esperienza da premier ha aggiunto nel lavoro commissionatogli da Ursula von der Leyen (che ha anticipato ieri in un incontro in Belgio) tutta la sua capacità di banchiere centrale nell’individuare cause e possibili rimedi ai malfunzionamenti economici. E ha dettato un vero "Manifesto per la Nuova Europa" che punta a trasformarla ma dall’alto, partendo dagli stessi meccanismi normativi che hanno reso l’Unione più debole e meno competitiva. Ora la premier Giorgia Meloni dovrà essere pronta a far valere questa nostra superiorità ideologica e programmatica nei tavoli che contano a Bruxelles e nella Nato.