Libano, la grande ritirata. Pronte due navi per riportare in Italia i nostri 1076 soldati in missione

La Marina è in stato di massima allerta. L’ipotesi (solo in caso di grave escalation): far uscire i Caschi blu italiani dal porto di Naqura

di Redazione Esteri
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Libano, il piano B dell'Italia in caso di escaltion: far tornare in Italia tutti i soldati. La strategia 

La guerra in Medio Oriente ormai si è spostata in Libano, si calcola che già dopo soli due giorni dall'inizio dell'incursione di terra di Israele, sia interessato negli scontri un quarto del Paese. La situazione preoccupa naturalmente anche l'Italia, perché proprio in Libano ci sono i nostri 1076 soldati impegnati nella missione di pace. Da qui l'idea, in caso di una ulteriore escalation, di far evacuare i Caschi blu italiani. Il governo - in base a quanto risulta a Il Messaggero - ufficialmente dice che questa ipotesi non è sul tavolo, ma dietro le quinte, invece, è tutto pronto. Lo ha detto Guido Crosetto in audizione in Parlamento. I piani di evacuazione delle truppe italiane "sono stati aggiornati". E ancora, parola del ministro della Difesa, "abbiamo messo a disposizione mezzi di evacuazione strategici come navi e aerei".

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Il grosso dell'operazione - prosegue Il Messaggero - passerebbe dal mare, spiegano fonti a conoscenza del dossier. A luglio, quando già si presagiva l’escalation, da Roma è partita una squadra di esperti di operazioni anfibie per studiare il terreno. In tempi di quiete, la soluzione naturale sarebbe caricare i nostri Caschi blu sulle navi al largo del porto di Beirut. Questi però non sono tempi di quiete. La capitale, finora rimasta schermata dai lanci di missili, oggi è un bersaglio aperto delle navi israeliane decise a decapitare un lancio alla volta quel che resta della leadership di Hezbollah. Ed ecco il primo nodo. I soldati devono uscire dal porto di Naqura. Più angusto, meno attrezzato, inaccessibile per le navi ad alto tonnellaggio. Sono diverse le opzioni al vaglio che traspaiono dietro la coltre di segretezza che circonda i piani per il ritiro. Una prevede la mobilitazione di due navi anfibie, la San Marco e la San Giusto. Entrambe non sono nuove in quelle acque.

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