Maduro vince il referendum sulla Guyana. L'America del Sud sta per scoppiare

"L’Esequiba è nostra, siamo pronti a difendere ogni suo centimetro quadrato", ha detto il presidente della Guyana. La mossa di Maduro può portare alla guerra

di Redazione Esteri
Nicolas Maduro (Lapresse)
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Maduro e il referendum per annettere la Guyana. Soffia aria di guerra in America Latina

La mossa di Nicolàs Maduro rischia di far scoppiare un nuovo fronte di guerra, il presidente del Venezuela ha indetto un referendum in Guyana per annettere il ricco stato confinante al Paese che governa. Le votazioni hanno decretato un "successo schiacciante", il 90% dei votanti ha detto sì all'annessione. Siamo ancora lontani - si legge su Repubblica - dai lampi di una guerra, ma all'orizzonte appaiono le prime saette di un conflitto che sia gli Usa sia la Gran Bretagna osservano con preoccupazione. Lungo i confini della Guyana, nel nord est del Continente, si ammassano contingenti militari. Lo fa il Brasile, preoccupato per quello che potrebbe accadere, lo fa la stessa Guyana che con soli 800mila abitanti teme di essere travolta dai venti patriottici e nazionalistici che il regime di Caracas soffia da settimane.

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Il presidente del Venezuela vince il suo referendum sull’annessione di una larga fetta della Guyana Esequiba, un territorio di 160 mila chilometri quadrati ricchi di materie prime, oro, petrolio e gas e sancisce con 10.544.320 voti milioni un diritto che considera ancentrale, oltre che storico. Una valanga di sì che sfiora il 90 per cento. Forte del successo, Maduro potrà sostenere con più vigore le sue ragioni in sede Onu chiedendo un verdetto chiaro e definitivo. Oppure forzare la mano e minacciare il suo vicino di invasione. Dovrà in entrambi i casi fare i conti con la ferma opposizione della Guyana che ancora ieri, con il suo presidente Irfaan Ali, vestito in mimetica e davanti ai soldati schierati alla frontiera, ha ribadito: "L’Esequiba è nostra, siamo pronti a difendere ogni suo centimetro quadrato".

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