Medio Oriente, Hamas: "Uccisa a Gaza una donna ostaggio". Arrestati 7 israeliani "spie dell'Iran". Unifil, Netanyahu rassicura Tajani

Sette cittadini israeliani sono stati arrestati ad Haifa con l'accusa di spionaggio a favore dell'Iran

di Redazione Esteri

Benjamin Netanyahu durante il discorso all'assemblea dell'ONU

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Medio Oriente, Hamas: "Uccisa a Gaza una donna ostaggio". Unifil, Netanyahu rassicura Tajani

Incontro a Gerusalemme fra il Premier di Israele Benjamin Netanyahu e il vice premier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Il ministro italiano - si apprende da fonti della Farnesina - ha ricevuto durante il colloquio rassicurazioni sulle modalità operative dell'esercito israeliano nel Sud del Libano attorno alle installazioni di Unifil.

"Nell'incontro con il primo ministro Netanyahu ho ribadito la ferma condanna per attacco alla missione Unifil. Ho assicurato il sostegno dell'Italia al diritto di Israele di difendersi. È cruciale evitare ulteriore escalation regionale e lavorare per un cessate il fuoco", ha scritto su X il ministro degli Esteri che ha invitato al cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano.

Il Premier israeliano ha dal canto suo confermato che per Israele la scomparsa del capo di Hamas Sinwar è un risultato importante ma non è chiaro quando potranno essere interrotte le operazioni militari.

Hamas: “Uccisa donna ostaggio a Gaza”

Una donna ostaggio “è stata recentemente uccisa nel nord della Striscia di Gaza, in circostanze misteriose, in una delle zone di combattimento”. Lo riporta l'emittente Al Jazeera, citando una fonte delle Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas.

“Le circostanze dell'incidente - ha aggiunto la fonte - sono oggetto di indagine e non intendiamo pubblicare il nome della prigioniera morta per motivi di sicurezza”.

Sette israeliani arrestati con accusa di essere spie iraniane

Sette cittadini israeliani sono stati arrestati con l'accusa di spionaggio a favore dell'Iran. Lo riporta il Times of Israel citando le accuse dei pubblici ministeri. Gli indagati - viene spiegato - sono tutti ebrei residenti ad Haifa e nel nord del Paese e tra loro ci sono un soldato che ha disertato l'esercito e due minorenni.

Sono accusati di aver fotografato e raccolto informazioni sulle basi e sulle strutture dell'Idf, tra cui il quartier generale della difesa di Kirya a Tel Aviv e le basi aeree di Nevatim e Ramat David, nonché i siti delle batterie Iron Dome.

Tajani a Katz: “Serve il cessate il fuoco a Gaza e in Libano”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena incontrato a Gerusalemme il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. “Al mio collega - ha detto il ministro secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina - ho confermato la solidarietà e il sostegno del governo italiano sul tema del rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Dopo la scomparsa di Sinwar a Gaza riteniamo però che sia arrivato il momento di riaprire la strada alla politica e alla diplomazia: ho chiesto al governo di Israele di accelerare e agevolare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Ho ringraziato Israele per aver deciso di collaborare con l'iniziativa italiana `Food for Gaza´ assieme alla Autorità nazionale palestinese, ma adesso cibo e medicine devono entrare più velocemente a Gaza”.

Tajani, che nel pomeriggio incontrerà anche il primo ministro Benjamin Netanyahu, ha anticipato al ministro Katz i messaggi che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato dalla sua missione in Giordania e Libano.

“Noi crediamo che in Libano bisogna pianificare un'azione politica che rafforzi il governo libanese, per evitare il collasso definitivo del Paese: anche in Libano come a Gaza bisogna andare verso un cessate il fuoco, non verso un'intensificazione dei combattimenti”.

Per Tajani, “la scomparsa di Sinwar rappresenta un possibile punto di svolta, dobbiamo rilanciare l'azione politica e diplomatica sostenuta dagli Stati Uniti e da tutti gli Stati arabi della regione”. A Katz il ministro Tajani ha confermato che il governo italiano sarà sempre impegnato contro ogni delegittimazione dello Stato di Israele, alle Nazioni Unite e in particolare all'Assemblea generale Onu.

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