Israele, vertice della Lega Araba in Egitto: comitato per gestire Gaza e 53 miliardi di investimenti. Il piano di "pace" alternativo a Trump
I leader arabi hanno discusso oggi al Cairo di un progetto alternativo a quello di Donald Trump su Gaza, che prevede un controllo statunitense del territorio e l'espulsione della sua popolazione
Gaza
Israele-Gaza, si discute di un piano alternativo a quello di Trump
I leader arabi hanno discusso oggi al Cairo di un progetto alternativo a quello di Donald Trump su Gaza, che prevede un controllo statunitense del territorio e l'espulsione della sua popolazione, mentre l'accordo di tregua tra Israele e Hamas è in una fase di stallo. Il piano del presidente americano, respinto dai paesi arabi, dai palestinesi e da molti altri Stati e organizzazioni internazionali, è stato invece accolto con favore dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha affermato ieri che "è giunto il momento di dare agli abitanti di Gaza la libertà di partire".
L'Onu stima in oltre 53 miliardi di dollari il costo per la ricostruzione di questo territorio in rovina, dove circa 2,4 milioni di palestinesi sono assediati da Israele da quasi 17 mesi. Al vertice sono intervenuti il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e il re del Bahrein, Hamad ben Issa Al Khalifa. A porte chiuse l'intervento del ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty.
Media, servono 53 miliardi per ricostruire Gaza
"L'adozione del piano presentato dall'Egitto" avviene "sulla base degli studi condotti dalla Banca Mondiale e dal Fondo di Sviluppo delle Nazioni Unite sul recupero precoce e la ricostruzione di Gaza": lo scrive il sito di Sky News Arabia citando tra virgolette il documento che verrà approvato oggi al Cairo con, solo implicito, il riferimento alla stima Onu di 53 miliardi di dollari necessari per la ricostruzione di Gaza. La stima come noto si basa su un rapporto Onu pubblicato il 18 febbraio scorso intitolato "Interim Rapid Damage and Needs Assessment" (Irdna). Questa "Valutazione Interinale Rapida dei Danni e dei Bisogni" condotta congiuntamente dall'Onu dall'Unione Europea e dalla Banca Mondiale, "fornisce una valutazione completa della distruzione, delle perdite economiche e dei bisogni di recupero a Gaza e in Cisgiordania dopo 15 mesi di conflitto", aveva precisato il sito "Palestina" dell'Onu. "La valutazione stima che siano necessari 53,2 miliardi di dollari per il recupero e la ricostruzione nel prossimo decennio, con 20 miliardi di dollari necessari nei primi tre anni per ripristinare i servizi essenziali, ricostruire le infrastrutture e sostenere la ripresa economica", veniva aggiunto.
Il piano da 53 miliardi di dollari che viene discusso nel vertice, iniziato poco dopo le 15 italiane come mostrato da una diretta-video della Presidenza egiziana, prevede - secondo una bozza che l'Afp ha potuto leggere - di ricostruire Gaza in cinque anni ed è incentrato su soccorsi d'emergenza, ricostruzione e lo sviluppo economico a lungo termine. Il piano si articola in due fasi di ricostruzione e propone la creazione di un fondo supervisionato a livello internazionale per garantire "l'efficacia, la sostenibilità del finanziamento" nonché "la trasparenza e la supervisione".
E' prevista una prima fase di sei mesi incentrata sulla rimozione delle macerie, la bonifica dalle mine e dagli ordigni inesplosi e la fornitura di alloggi temporanei. In questo periodo, dovrebbero essere allestiti sette siti per ospitare oltre 1,5 milioni di persone in unità abitative prefabbricate, ciascuna delle quali potrebbe accogliere in media sei residenti.
Il piano prevede anche la riparazione di 60.000 abitazioni parzialmente danneggiate, in grado di ospitare 360.000 persone. La fase di ricostruzione è articolata in due fasi, per un periodo complessivo di quattro anni e mezzo. La prima, con una durata fino al 2027 e un budget di 20 miliardi di dollari, si concentrerà sulla ricostruzione delle infrastrutture essenziali, tra cui strade, reti di distribuzione e impianti di servizi pubblici. In questa fase è prevista la costruzione di 200.000 unità abitative permanenti per 1,6 milioni di persone e lo sviluppo di 810.000 ettari di terre coltivabili. La seconda fase, che dovrebbe protrarsi fino al 2030 e avere un costo stimato di 30 miliardi di dollari, prevede il completamento dei progetti infrastrutturali e la creazione di zone industriali, un porto per la pesca, un porto commerciale e un aeroporto.
Una bozza del piano egiziano, ottenuta dalla Cnn e in discussione oggi al Cairo tra i paesi arabi, escluderebbe Hamas dal governo dell'enclave una volta terminata la guerra. L'Egitto propone la formazione di un comitato palestinese indipendente e tecnocratico per governare Gaza per un periodo provvisorio di 6 mesi "sotto l'ombrello" dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) con sede in Cisgiordania, i cui membri non avrebbero affiliazioni con fazioni palestinesi, si legge nel documento
"L'Egitto e la Giordania stanno lavorando alla formazione del personale di polizia palestinese in vista del suo dispiegamento nella Striscia di Gaza": lo scrive l'emittente pubblica egiziana al Qaera anticipando estratti del progetto che sarà approvato oggi dal vertice straordinario della Lega araba al Cairo
Nel piano c'è anche la volontà "di mantenere la calma attuale e per la liberazione dei detenuti e dei prigionieri" (quindi gli ostaggi israeliani), e "i diritti del popolo palestinese per la presenza continua sul proprio territorio senza spostamenti forzati". Il documento includerebbe la "condanna degli omicidi e degli attacchi contro i civili, della violenza senza precedenti e delle sofferenze umane causate dalla guerra" e dichiara che "la Striscia è parte integrante dei territori palestinesi e il tentativo di stabilire una separazione tra la Striscia e la Cisgiordania distrugge le speranze di pace". Il piano di ricostruzione afferma inoltre la "necessità che la comunità internazionale collabori per rispondere al disastro umanitario causato dalla guerra nella Striscia di Gaza".
Il piano egiziano per la ricostruzione della Striscia di Gaza prevede di "mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza" e richiede "disposizioni per una governance transitoria e la garanzia della sicurezza in modo da preservare le prospettive di una soluzione a due Stati": lo scrive l'emittente panaraba Sky News Arabia. Il piano propone inoltre di "lavorare a una proposta progressiva di gestione della Striscia durante la ricostruzione, tenendo conto della tutela del diritto del popolo palestinese a rimanere sulla propria terra", scrive ancora la tv.