Melania Trump, libro dell'ex portavoce: per gli 007 "principessa Raperonzolo"

Le manie, il caso della giacca "I really don't care. Do u?", gli alert di Google, le stoccate a Ivanka. Il libro di retroscena scritto dalla ex portavoce

Esteri
Condividi su:

Ossessionata come il marito dagli articoli scritti su di lei, in versione principessa Raperonzolo prigioniera nella torre del castello, infuriata dalle notizie riguardanti le tresche di Donald Trump. E' il ritratto dell'ex first lady emerso dal libro di retroscena scritto dalla ex portavoce della Casa Bianca e della stessa Melania, Stephanie Grisham, e in uscita con il titolo "I'll Take Your Questions Now", la frase con cui si rivolgeva ai giornalisti durante i briefing.

Il libro, che appare come una vendetta a freddo della portavoce sostituita, dopo dieci mesi, dalla più giovane Kayleigh McEnany, è il racconto del dietro le quinte di chi ha vissuto fianco a fianco con la famiglia presidenziale. The Donald ha definito il diario "noiosa spazzatura" e attaccato gli editori che "continuano a pubblicare" libri contro di lui.

"Ma in un futuro non troppo lontano - ha aggiunto - toccherà a noi parlare e essere trattati correttamente dalla stampa". Intanto tiene banco questo libro, le cui anticipazioni stanno ingolosendo i media americani. Grisham rivela che Melania offriva all'esterno una falsa idea di distacco, tanto dall'indossare la famosa giacca verde militare con scritto "I really don't care. Do u?", cioè "a me davvero non interessa, e voi?". In realtà, all'ex first lady interessava tutto ciò che riguardava la sua immagine pubblica. Leggeva in maniera maniacale tutti gli articoli che parlavano di lei, tanto da avere un alert di Google che le segnalava, in tempo reale, contenuti nella rete in cui veniva citata. Inoltre viveva quasi in totale isolamento.

"Nell'ufficio personale di Melania alla Casa Bianca - racconta l'ex portavoce - la moglie del presidente non era quasi mai andata, preferendo lavorare dalla sua residenza in remoto, ben prima che il Paese lo facesse per la pandemia". Grisham racconta che la signora Trump viveva staccata dal mondo, che gli agenti dei Servizi segreti l'avevano ribattezzata 'Raperonzolo', come la fiaba dei fratelli Grimm sulla principessa rinchiusa nella torre piu' alta del castello. Melania passava ore a dormire. Spesso non si faceva viva prima delle 10 di mattina e viene descritta come 'gelida' verso il resto della famiglia Trump. La figlia del marito, Ivanka, era chiamata con sarcasmo 'La principessa'. In occasione di una foto ufficiale con la regina d'Inghilterra, Melania si era imposta perchè non comparissero anche Ivanka e il marito, Jared Kushner.

(Segue...)

Le storie di infedeltà con la 'coniglietta' di Playboy Karen MacDougal e la porno attrice Stormy Daniels avevano mandato la moglie di Trump su tutte le furie. Melania aveva vietato al marito di prenderle la mano durante gli eventi pubblici, per farlo sentire in imbarazzo e ripagarlo con la stessa moneta. "Io non voglio fare come Hillary Clinton", aveva confessato alla sua portavoce, riferendosi alla relazione extraconiugale del presidente Bill Clinton, con la stagista piu' famosa della storia americana, Monica Lewinsky.

A proposito della giacca di 'I really don't care', Grisham racconta che fu una decisione presa a sorpresa da Melania, senza consultare nessuno. Quel messaggio aveva messo lo staff in imbarazzo, perche' era apparso durante la visita in un centro immigrati in Texas. Nel volo di ritorno a Washington, a bordo dell'aereo presidenziale, lo staff aveva cercato di trovare una soluzione alla gaffe per distogliere i media.

L'ex first lady aveva proposto di cerchiare sulla giacca la parola 'don't' per sostituirla con 'do', in modo da far passare la storia che i giornalisti avessero letto male. La proposta venne bocciata. Al ritorno alla Casa Bianca, Melania dovette registrare la reazione seccata del marito, anche se difficilmente il tycoon lo confermera' pubblicamente, per non fare ulteriore pubblicita' al velenoso libro dell'ex portavoce.